Scelta e attuazione delle misura di tutela nei luoghi di lavoro

In questo articolo approfondiremo le tematiche della scelta e dell’attuazione delle misure preventive e protettive finalizzate all’eliminazione, o perlomeno alla riduzione, dei rischi nei luoghi di lavoro: andremo, cioè, a descrivere la terza e la quinta fase dell’iter da percorrere per svolgere correttamente il processo di valutazione dei rischi.

Ricordiamo sinteticamente le fasi.

FASE 1: INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI E DELLE PERSONE ESPOSTE
Identificare le potenziali fonti di rischio e le persone che possono esservi esposte.
FASE 2: STIMA DEL RISCHIO
Attribuire un “valore” ai rischi individuati nella fase precedente, anche in relazione all’adeguatezza o meno delle misure di tutela già adottate.
FASE 3: DETERMINAZIONE DELLE AZIONI PREVENTIVE E PROTETTIVE
Identificare le misure adeguate per eliminare, o perlomeno ridurre, i rischi.
FASE 4: ELABORAZIONE DEL DVR
Elaborare il documento di valutazione dei rischi, secondo le prescrizioni del “Testo Unico della Sicurezza sul lavoro”.
FASE 5: ATTUAZIONE DELLE AZIONI PREVENTIVE E PROTETTIVE  
Mettere in atto le misure di prevenzione e protezione stabilite.
FASE 6: MONITORAGGIO E AGGIORNAMENTO
Controllare e aggiornare periodicamente la valutazione dei rischi e il relativo documento.

FASE 3: DETERMINAZIONE DELLE AZIONI PREVENTIVE E PROTETTIVE
Come abbiamo visto nel precedente articolo, la fase 2 del processo di valutazione, relativa alla stima e alla “misurazione” dei rischi presenti nei luoghi di lavoro, è funzionale alla definizione del programma delle misure di prevenzione e protezione, poiché permette di classificare gli interventi da attuare in ordine di priorità, a seconda del livello di rischio.
Innanzitutto è bene distinguere le misure di Prevenzione dalle misure di Protezione: le prime, infatti, agiscono sulla probabilità di accadimento di un determinato fatto dannoso e sono finalizzate alla riduzione e all’impedimento che ciò accada; le seconde, invece, agiscono sulla natura stessa del fatto dannoso e sono tese alla riduzione dell’entità delle conseguenze derivanti dall’evento stesso.

Nella scelta sia delle misure di prevenzione che delle misure di protezione, è comunque importante considerare due aspetti:
1.    E’ possibile prevenire o eliminare completamente i rischi?
Un rischio può essere completamente rimosso alla fonte, qualora l’attività o la lavorazione che lo comportano non fosse assolutamente indispensabile per il ciclo lavorativo e ci fosse, quindi, la possibilità di sostituire o di modificare le sostanze utilizzate o i processi attuati con altri non implicanti il rischio stesso.

2.    Qualora non fosse possibile evitare o prevenire i rischi, è possibile ridurli a un livello idoneo tale da non compromettere la salute e la sicurezza delle persone esposte?
Nel caso in cui non fosse possibile eliminare il rischio modificando l’attività lavorativa o le sostanze utilizzate nello svolgimento della stessa, sarà necessario valutare quali possano essere le misure di tutela più efficaci, in relazione alle condizioni lavorative e alla tipologia di rischio presente. Le misure di prevenzione e protezione, infatti, si distinguono in: generali, specifiche e di emergenza.

Le misure di tutela generali si applicano in presenza di rischi generici, non appartenenti ad una specifica categoria di rischio, e comprendono:

  • il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, relativamente  all’organizzazione delle postazioni, alla scelta delle attrezzature e alla progettazione dei metodi di lavoro e produzione;
  • la riduzione dei rischi alla fonte;
  • la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;
  • la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;
  • l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;
  • la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
  • il controllo sanitario dei lavoratori;
  • l’allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio e lo spostamento, se possibile, ad altra mansione;
  • l’informazione e la formazione adeguate per i lavoratori, per i loro rappresentanti, per i dirigenti e per i preposti;
  • la partecipazione e la consultazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti;
  • la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di condotta e di buone prassi;
  • le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato;
  • l’uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
  • la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature e impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza.

Le misure di tutela specifiche si adottano in presenza di rischi particolari, aventi determinate criticità inerenti all’uso di macchine e attrezzature oppure alla modalità in cui viene svolta la lavorazione. Tra questi rischi rientrano, ad esempio, l’esposizione ad agenti biologici, il rumore, le vibrazioni, i campi elettromagnetici, l’esposizione ad amianto, ecc.  Le misure di tutela specifiche applicabili a tali rischi comprendono:

  • l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale;
  • un’informazione e una formazione dei lavoratori specifiche in base alla mansione svolta;
  • l’intervento e la presenza di personale esperto e formato in relazione all’area di rischio evidenziata.

Le misure di emergenza, infine, si applicano in presenza di rischi derivanti da situazioni non prevedibili (terremoti, incendi, allagamenti, esplosioni, ecc.). Tali misure comprendono:

  • l’adozione di un dettagliato Piano di Emergenza ed Evacuazione;
  • la scelta e la messa a disposizione di mezzi e presidi per il primo soccorso;
  • la scelta e la manutenzione dei presidi antincendio;
  • lo svolgimento delle prove di esodo.

FASE 5: ATTUAZIONE DELLE AZIONI PREVENTIVE E PROTETTIVE
La fase successiva all’individuazione delle misure di prevenzione e di protezione prevede l’attuazione delle stesse.
Al fine di raggiungere l’obiettivo di eliminare, o quantomeno ridurre, i rischi presenti nei luoghi di lavoro è consigliabile definire il più dettagliatamente possibile i tempi e le modalità di realizzazione delle misure individuate.

In tal senso, uno strumento utile può essere individuato nell’elaborazione di un piano di attuazione, contenente:

  • la descrizione delle misure individuate e l’ordine di priorità per la loro adozione,
  • i mezzi a disposizione,
  • le persone responsabili dell’attuazione,
  • le tempistiche e
  • le scadenze entro cui portare a termine le azioni previste, e, naturalmente,
  • la data di revisione e di verifica.

Altro punto fondamentale per la buona riuscita del processo di attuazione delle misure di prevenzione e protezione è il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti, attraverso l’informazione e la formazione riguardanti sia le modalità di realizzazione delle azioni individuate sia il nominativo della persona responsabile dell’intero processo.

Autore: Sara Leon – Centro Studi CGN