Scompare la Trise, arriva la IUC sulla casa

Si chiama IUC la nuova imposta unica comunale che sostituirà l’IMU. Un emendamento al Ddl di stabilità prevede infatti che dal 2014 entri in gioco tale nuovo tributo sulla casa, che sostituirà l’IMU e assorbirà la Tari (tassa sui rifiuti) e la Tasi (tassa sui servizi indivisibili).

Si ricorda che il Ddl approvato dal Governo prevedeva l’introduzione della Trise, tributo sui servizi comunali che, prima ancora di nascere, viene dunque sostituito dalla nuova IUC.

Per la parte relativa all’IMU, saranno esenti le abitazioni principali e relative pertinenze, mentre sosterranno il pagamento dell’imposta i contribuenti possessori di unità immobiliari appartenenti alle categorie A/1, A/8 e A/9.

Per quanto concerne la Tasi, il presupposto impositivo rimane sempre “il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, di aree scoperte nonché di quelle edificabili, a qualunque titolo adibiti” e la base imponibile é quella prevista per l’IMU con una aliquota base dell’1 per mille (con un tetto massimo per il 2014 del 2,5 sulla prima casa). Il Comune potrà variare l’aliquota, sempre che rispetti il vincolo in base al quale la somma delle aliquote della Tasi e dell’IMU per ciascuna tipologia di immobile non superi il tetto massimo previsto per l’IMU: 10,6 per mille dalla seconda casa in su.

Nessuna novità invece per la componente Tari. Resta infatti un tributo commisurato ai metri quadrati e l’istituzione di una tariffa puntuale rimane una semplice alternativa a disposizione dei sindaci e non un obbligo. Quest’ultima componente dovrà essere pagata anche dagli inquilini. In misura ridotta, tra il 10% e il 30% dell’ammontare complessivo della TASI calcolato sulla base dell’aliquota di riferimento.

In base all’emendamento al Ddl della stabilità, i Comuni dovrebbero avere a disposizione un fondo, aumentato di 500 milioni rispetto a quanto previsto inizialmente, per introdurre detrazioni alla nuova imposta con la finalità di alleggerire il peso fiscale dei cittadini.

Sul fronte delle imprese, si starebbero invece cercando le risorse necessarie per ampliare dal 20 al 30% la deducibilità dell’imposta dall’IRES. Magari estendendo il beneficio fiscale anche all’Irap.

Ma, visti gli ultimi cambi di rotta, é consigliabile attendere prima di dare un giudizio definitivo alla nuova Imposta Unica Comunale.

Giovanni Fanni – Centro Studi CGN
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