Codice fiscale: cos’è, come si calcola e chi lo rilascia

Ad ogni soggetto, persona fisica o giuridica, viene attributo, fin dalla nascita, un codice fiscale che lo identifica in tutti i rapporti ufficiali. Le persone giuridiche, enti e così via sono in possesso di un codice fiscale esclusivamente numerico che, in molti casi, corrisponde al loro numero di partita Iva. Per le persone fisiche il numero è alfanumerico e viene predisposto secondo dei canoni ben stabiliti.

Il numero di codice fiscale delle persone fisiche è costituito da un’espressione alfanumerica di sedici caratteri.

I primi quindici caratteri sono indicativi dei dati anagrafici di ciascun soggetto secondo l’ordine seguente:

  • tre caratteri alfabetici per il cognome
  • tre caratteri alfabetici per il nome
  • due caratteri numerici per l’anno di nascita
  • un carattere alfabetico per il mese di nascita
  • due caratteri numerici per il giorno di nascita e il sesso, aumentato di 40 unità in caso di sesso femminile
  • quattro caratteri, di cui uno alfabetico e tre numerici per il comune italiano o per lo Stato estero di nascita

Il sedicesimo carattere, alfabetico, ha funzione di controllo.

I cognomi che risultano composti da più parti o comunque separati o interrotti, vengono considerati come se fossero scritti secondo un’unica ed ininterrotta successione di caratteri;

per i soggetti coniugati di sesso femminile si prende in considerazione soltanto il cognome da nubile.
I nomi doppi, multipli o comunque composti, vengono considerati come scritti per esteso in ogni loro parte e secondo un’unica ed ininterrotta successione di caratteri.

Come si richiede

Neonati: il codice fiscale viene attribuito dai Comuni ai neonati al momento della prima iscrizione nei registri d’anagrafe della popolazione residente, attraverso il sistema telematico di collegamento con l’Anagrafe tributaria.

Stranieri: l’attribuzione del codice fiscale ai cittadini stranieri che presentano domanda di ingresso nel territorio agli sportelli unici per l’immigrazione, per lavoro subordinato e ricongiungimento familiare, viene effettuata attraverso il sistema telematico di collegamento con l’Anagrafe tributaria. Al momento della convocazione allo sportello il cittadino riceve anche il certificato di attribuzione del codice fiscale.

Le questure, tramite collegamento telematico con l’Anagrafe tributaria, attribuiscono il codice fiscale ai cittadini stranieri che ne sono sprovvisti e richiedono il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno.

Residenti all’estero: i cittadini residenti all’estero, che hanno necessità del codice fiscale, ne chiedono l’attribuzione alla rappresentanza diplomatico-consolare italiana nel paese di residenza. Il codice fiscale viene attribuito dai Consolati attraverso il sistema telematico di collegamento con l’Anagrafe tributaria.

La generazione del codice fiscale, la produzione e l’invio della tessera rimangono a cura dell’Agenzia delle Entrate e nessun soggetto esterno, tranne la Sogei è autorizzato a produrre programmi software per il calcolo del codice fiscale e tanto meno a stampare la relativa tessera.

Il cittadino sprovvisto del codice fiscale può richiederlo a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando il modello AA4/8.

Nella richiesta di attribuzione vanno indicate correttamente le generalità anagrafiche e il domicilio fiscale, presso il quale verrà recapitata la tessera con l’indicazione del codice fiscale attribuito.

Insieme alla richiesta, il cittadino italiano o appartenente a uno Stato dell’Unione europea deve esibire un documento di riconoscimento in corso di validità. Per i minori, la richiesta viene presentata dal genitore che esibisce il proprio documento d’identità.

Il cittadino proveniente da un Paese extra Ue esibisce, in alternativa:

  • il passaporto valido, con relativo visto (quando prescritto), o altro documento riconosciuto dalle autorità italiane
  • l’attestazione di identità rilasciata dalla rappresentanza diplomatica o consolare in Italia del Paese di appartenenza (con relativa foto dell’interessato)
  • il permesso di soggiorno valido
  • la carta d’identità rilasciata dal comune di residenza.

Accade spesso, negli ultimi anni, in virtù della grande immigrazione di cittadini stranieri, spesso in possesso di dati anagrafici simili o identici, che possa essere attributo a più soggetti, in base ai calcoli prestabiliti, il medesimo codice fiscale (omocodice): che fare?

In questi casi è necessario rivolgersi direttamente all’Agenzia delle Entrate, che provvede ad attribuire a ciascuno un nuovo codice fiscale, calcolato a partire da quello generato in base ai dati anagrafici.

Anche in caso di rilevazione di dati errati sul tesserino plastificato del codice fiscale, ne va chiesta la sostituzione a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate, esibendo un documento di riconoscimento.

Se il tesserino di codice fiscale viene smarrito o rubato oppure deteriorato o illeggibile è possibile chiederne un duplicato.

Rita Martin – Centro Studi CGN