Unico 2015: contribuenti alla cassa entro il 16 giugno

Per tutti, giugno è il mese delle imposte sulla casa e sui redditi. Entro il 16 giugno 2015 i contribuenti italiani sono chiamati al consueto appuntamento con la scadenza dell’IMU, della TASI e delle imposte sui redditi. Facciamo il punto della situazione.

Per quanto riguarda l’IMU e la TASI, nulla è cambiato rispetto allo scorso anno. I contribuenti devono effettuare il calcolo dell’importo dovuto per la prima rata con le aliquote deliberate l’anno scorso.

Le modalità di pagamento restano invariate: IMU e TASI possono essere pagate con il modello F24 compilando la sezione “IMU e altri tributi locali” o con il modello F24 semplificato. I codici tributo per l’IMU sono quelli istituiti dalla risoluzione n. 35/E del 12 aprile 2012, mentre quelli per la TASI sono quelli istituiti con la risoluzione n. 46/E del 24 aprile 2014.

Per quanto riguarda le imposte sui redditi, entro il 16 giugno deve essere effettuato il pagamento sia del saldo dell’IRPEF dovuta per il periodo di imposta 2014 (che emerge dal modello Unico 2015) sia dell’eventuale prima rata dell’acconto IRPEF 2015. È possibile rateizzare il pagamento da versare entro il 30 novembre. In tal caso le scadenze che i contribuenti non titolari di partita IVA devono rispettare sono le seguenti: 16 giugno, 30 giugno, 31 luglio, 31 agosto, 30 settembre, 31 ottobre, 30 novembre (se il giorno di scadenza cade di sabato o in un giorno festivo, la scadenza è rinviata al primo giorno lavorativo utile).

È possibile effettuare il pagamento del saldo dell’IRPEF 2014 e della prima rata dell’acconto IRPEF 2015 entro il 16 luglio (entro 30 giorni dalla scadenza originaria), pagando una maggiorazione dello 0,40%.

Restando sempre in tema di scadenze IRPEF, il 16 giugno è anche l’ultimo termine per il versamento della cedolare secca (il regime facoltativo che le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento possono adottare quando affittano un immobile). La cedolare secca è un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali e prevede un’aliquota ridotta al 10% in caso di canone concordato e del 21% in caso di canone libero.

E per i contribuenti titolari di partita IVA?

La tardiva pubblicazione e diffusione del software Gerico e dei modelli per gli studi di settore non ha consentito ai professionisti e alle imprese di adempiere in tempo utile al calcolo e al versamento delle imposte.

E come ormai di consueto, con l’avvicinarsi della scadenza per il pagamento delle imposte relative alle dichiarazioni dei redditi, si prospetta lo slittamento del termine di pagamento, grazie ad una proroga che differirebbe il termine.

È in fase di approvazione un decreto contenente la proroga del termine, che dovrebbe concedere venti giorni di tempo in più per effettuare i calcoli e il pagamento delle imposte. Il termine per il versamento di IRPEF, IRES, IRAP e IVA, verrebbe slittato dal 16 giugno al 6 luglio 2015 per tutti i contribuenti soggetti agli studi di settore.

I destinatari della proroga sono infatti i contribuenti soggetti agli studi di settore ossia coloro che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a 5.164.569 euro.

Dalla data del 7 luglio prossimo invece, applicando una maggiorazione dello 0,40%, si potranno effettuare i pagamenti delle imposte fino alla data del 20 agosto.

La proroga riguarderà tutti i versamenti risultanti da Unico 2015, compresi i pagamenti dei contributi previdenziali che si calcolano sul reddito che supera il cosiddetto “minimale” e il diritto camerale in quanto il termine per il versamento è ancorato al termine del versamento del primo acconto delle imposte sui redditi.

Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN

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