Come chiudere la partita IVA?

A causa della crisi economico-finanziaria che ha colpito il nostro Paese, molte attività si sono trovate purtroppo costrette a gettare la spugna. Ecco una guida sintetica agli adempimenti necessari per chiudere la partita IVA.

Prima di tutto occorre fare una prima distinzione tra:

  • soggetti titolari di partita IVA persone fisiche;
  • soggetti titolari di partita IVA diversi dalle persone fisiche.

In entrambi i casi occorrerà verificare se i suddetti soggetti siano iscritti o meno presso il Registro delle Imprese, per cui:

  • i contribuenti tenuti all’iscrizione nel Registro delle Imprese o nel Registro delle notizie economiche e amministrative (Rea) dal 1 aprile 2010 dovranno avvalersi della procedura telematica denominata Comunicazione Unica o semplicemente ComUnica, anche nel caso in cui la dichiarazione anagrafica ai fini IVA sia l’unico adempimento da svolgere;
  • i soggetti non tenuti all’iscrizione al Registro delle Imprese o al Registro delle notizie economiche e amministrative (Rea) potranno invece utilizzare e quindi procedere alla compilazione e all’invio del Modello AA9/12 (che dal 1 ottobre 2015 va a sostituire completamente il precedente modello AA9/11) se persone fisiche o in alternativa il modello AA7/10 se diversi dalle persone fisiche.

Nel caso in cui si possa optare per la procedura diversa da ComUnica, il Modello AA9/12 o in alternativa il Modello AA7/10 dovranno essere presentati entro 30 giorni dalla effettiva data di cessazione dell’attività (indicando correttamente il codice Ateco 2007 dell’attività economica che si intende cessare), secondo diverse modalità:

  • recandosi presso un qualsiasi Ufficio dell’Agenzia delle Entrate (consegnando il Modulo in duplice esemplare);
  • a mezzo servizio postale;
  • in via telematica direttamente dal contribuente o tramite i soggetti incaricati della trasmissione telematica.

La procedura diventa più complessa nel caso in cui il soggetto che si trova a voler cessare la propria attività sia un soggetto titolare di partita IVA diverso da persone fisica (ad esempio società di persone o società di capitali). In quest’ultimo caso la procedura da seguire prende il nome di liquidazione.

La messa in liquidazione deve essere fatta tramite atto notarile e prevede la nomina di un liquidatore preposto all’incasso di tutti i crediti e all’estinzione dei debiti. Al termine della procedura di liquidazione il liquidatore procederà a chiudere le posizioni INPS ed INAIL, mentre la chiusura della partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate e la cancellazione dal Registro delle Imprese (secondo le modalità sopra riportate) avverranno dopo la presentazione dell’ultimo bilancio.

Non sono previsti costi fissi da sostenere per la chiusura della partita IVA, se non nel caso in cui il soggetto  sia iscritto presso il Registro delle Imprese; in  quest’ultimo caso dovrà essere pagata un’imposta di bollo pari ad € 17,50 soggetta ad una sanzione pari ad € 37,00 nel caso di omesso pagamento.

Per ciò che riguarda le eventuali comunicazioni (da farsi anche in maniera unificata con la procedura ComUnica) da effettuare al SUAP competente, all’INPS, all’INAIL o all’eventuale Cassa di previdenza professionale, si rimanda ad un approfondimento maggiore delle normative specifiche relative all’attività che si intende cessare.

Lavinia Linguanti – Centro Studi CGN