Quando la formazione diventa un’esperienza

Quanti di noi da bambini si divertivano ad appallottolare un foglio di carta tirando a canestro nel cestino? E se vi dicessimo che farlo oggi, quello stesso gioco, insieme a colleghi commercialisti o imprenditori potrebbe aiutarvi ad apprendere nuove competenze e migliorare il vostro lavoro? Ebbene sì, si può fare e si chiama formazione esperienziale.

La formazione esperienziale parte dalle soft skills, le famose competenze trasversali che servono a garantire il successo e una performance eccellente in un contesto lavorativo in cui le capacità tecniche non risultano sufficienti. Le soft skills permettono di analizzare e comprendere le caratteristiche dell’ambiente lavorativo in cui si opera, le peculiarità specifiche del compito e del ruolo, di relazionarsi adeguatamente con gli altri, di affrontare e gestire in modo efficiente le situazioni di conflitto e le problematiche.

Agire sulle soft skills significa sviluppare il proprio Quoziente di Intelligenza Emotiva (QIE), inteso come la capacità di comprendere le proprie emozioni e quelle delle persone con cui entriamo in relazione.

Abbiamo quindi capito che se un professionista vuole distinguersi deve lavorare sulla sua intelligenza emotiva e sull’affinamento delle sue soft skills. Questo significa che, per avere un ritorno in termini di immagine dello studio, e di conseguenza un incremento del business, è necessario lavorare sui propri tratti caratteriali e sullo sviluppo della propria consapevolezza.

Ma nella pratica, come si fanno ad ottenere i risultati desiderati? La formazione esperienziale è uno degli strumenti utilizzati per sviluppare l’intelligenza emotiva presente in ognuno di noi.

Che cosa si intende per formazione esperienziale?

La formazione esperienziale si differenzia dalla tradizionale formazione d’aula per la sua forte componente esperienziale. Non vengono eliminate tutte le metodologie formative e gli strumenti tradizionali ma questi vengono utilizzati in modalità differente; diventano il mezzo utilizzato per interiorizzare e fare propri dei comportamenti appresi e che dovranno essere trasferiti all’interno della propria realtà lavorativa.

Nella formazione esperienziale il professionista viene incentivato a conoscere e fare propri dei nuovi strumenti e metodi di lavoro stimolando tutti i suoi canali di apprendimento, cognitivo, emotivo e fisico. Il coinvolgimento di questi tre canali innalza il livello di esperienza delle attività che vengono proposte.

Chi partecipa a questa tipologia di attività vive un’esperienza che lo porta a ragionare in modo innovativo rispetto alla consuetudine; il professionista, infatti, o viene posto difronte a situazioni non note e spronato a capire come adattarsi e gestire le difficoltà, oppure viene stimolato ad affrontare attività note ma da un punto di vista nuovo e differente.

Per facilitare l’apprendimento nelle attività di formazione esperienziale vengono utilizzate spesso delle metafore che permettono al professionista di assimilare in modo più facile alcune competenze utili al suo ruolo. In questa tipologia di attività i partecipanti vengono coinvolti attivamente diventando i veri protagonisti; mettendo il professionista al centro è possibile acquisire maggiore consapevolezza non attraverso tecniche e modelli uguali per tutti, ma attivando e potenziando le proprie risorse e i propri mezzi personali.

La formazione esperienziale è un metodo fortemente basato sul confronto e sull’osservazione dei comportamenti propri e delle persone con le quali ci relazioniamo. L’obiettivo è anche quello di trovare il tempo per fermarsi e riflettere scoprendo sia le conseguenze negative di azioni e comportamenti che spesso diventano consuetudini, sia valorizzando i modi di agire più costruttivi e positivi. Vengono messe sul campo situazioni concrete e reali per capire nel profondo le conseguenze del proprio agire.

Formazione esperienziale significa anche divertimento. Come i bambini imparano giocando, anche i professionisti vengono sottoposti a dei business games che permettono di recuperare la dimensione ludica dell’apprendimento facilitandola e velocizzandola.

Riassumendo, quali sono i vantaggi della formazione esperienziale, sia dal punto di vista individuale che di team di lavoro?

Il professionista che intraprende questo tipo di percorso potenzia la sua capacità nella gestione dei cambiamenti e impara a rispondere alle situazioni di incertezza attraverso un atteggiamento flessibile e adattivo, capisce come gestire il tempo e le priorità, migliora la capacità di lavorare sotto stress, acquisisce maggiore consapevolezza sui suoi limiti ma anche sui suoi punti di forza, accresce autostima e assertività, sviluppa le proprie abilità di pianificazione, organizzazione e problem solving, migliora la comunicazione nei rapporti interpersonali e accresce la tenacia volta al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

La formazione esperienziale ha delle ripercussioni positive anche sui collaboratori dello studio perché migliora lo spirito di collaborazione e la fiducia negli altri, favorisce l’ascolto e la comunicazione, matura la consapevolezza della propria responsabilità all’interno del gruppo, incrementa la capacità di fare squadra soprattutto nei momenti più difficili e aumenta la motivazione.

E tu sei pronto a metterti in gioco con la formazione esperienziale?

Michela Pase e Mario Gelsomino