L’attività illecita del riciclaggio di denaro, disciplinata dall’ art. 648-bis C.P, viene favorita dalla possibilità di traferire all’estero proventi (beni o denaro) derivanti da attività illecite, in particolare verso paesi con un sistema normativo poco controllante in termini di corretta identificazione della clientela e di individuazione e segnalazione di comportamenti sospetti.
Per mitigare la diffusione del fenomeno del riciclaggio mediante il ricorso a paesi esteri, sono state redatte le “black list”, liste di paesi a rischio riciclaggio, da organismi e istituzioni internazionali ed europei, il GAFI e la Commissione europea; mentre le liste dei paesi non cooperativi ai fini fiscali sono definite dal Consiglio europeo e dal DM del 4 maggio 1999.
- La black list è ottenuta dall’analisi e valutazione dei sistemi normativi antiriciclaggio adottati dai paesi, fornisce informazioni determinanti agli operatori del settore finanziario in sede di definizione del rischio del cliente. È una lista di paesi che non hanno un regime idoneo di contrasto del riciclaggio di denaro, del finanziamento del terrorismo e della proliferazione delle armi di distruzione di massa; pertanto, risultano essere paesi ad alto rischio.
- Diversa dalla black list è la Grey List, redatta dall’Organismo di Vigilanza Finanziaria (FATF), una lista di paesi a cui è stata segnalata la necessità di colmare le lacune normative in tema di antiriciclaggio, e che quindi stanno adottando misure per garantire il miglioramento strategico del proprio regime. Tali paesi sono sotto controllo periodico e viene richiesta loro collaborazione attiva.
- La lista dei paesi non cooperativi ai fini fiscali comprende le nazioni che non risultano conformi a tutti gli standard fiscali internazionali, definita per la prima volta nel 2017. L’obiettivo è stimolare la legislazione corrente, dei paesi al difuori dell’Unione Europea, verso pratiche fiscali corrette.
Il 10 ottobre 2025 il Consiglio europeo ha aggiornato la lista con 11 paesi: Anguilla, Figi, Guam, Isole Vergini degli Stati Uniti, Palau, Panama, Russia, Samoa, Samoa americane, Trinidad e Tobago e Vanuatu.
I paesi collocati nella black list sono altamente rischiosi, pertanto viene richiesto ai soggetti obbligati di applicare nei loro confronti le misure previste dall’adeguata verifica rafforzata, con lo scopo di segnalare proattivamente un’eventuale operazione sospetta all’UIF “Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia”, come previsto dal Provvedimento UIF del 4 maggio 2011.
I paesi della grey list risultano essere collaborativi e si impegnano a colmare le lacune normative del proprio sistema in tema di contrasto del riciclaggio, quindi non vengono applicate misure rafforzate.
Black list elaborata dal GAFI
Il GAFI, Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale, è un organismo intergovernativo che definisce le modalità con cui limitare il riciclaggio dei capitali che derivano da attività illecita, dal 2007 identifica due liste, la black list e la grey list.
La black list è aggiornata seguendo delle valutazioni, le “Mutual Evaluations”. La valutazione riguarda la conformità del paese rispetto alle raccomandazioni emanate dal GAFI; viene quindi analizzato il quadro giuridico, regolamentare e istituzionale del paese, e i poteri e le procedure delle autorità competenti.
I paesi inseriti in questa lista hanno delle ripercussioni finanziarie particolarmente impattanti, questo ha provocato l’introduzione di modifiche normative solo formali per cercare di risultare conformi alle raccomandazioni del GAFI, e quindi passare alle grey list.
Il 12 e il 13 giugno 2025 il GAFI ha pubblicato l’ultimo aggiornamento della black list e gray list.
Black list elaborata dalla Commissione europea
La IV direttiva antiriciclaggio UE/2015/849, delega alla Commissione Europea il potere di definire i paesi che non hanno un adeguato sistema antiriciclaggio e non sono in grado di contrastare il finanziamento del terrorismo, rappresentando un alto pericolo per il corretto funzionamento del sistema finanziario dell’Unione Europea.
La Commissione europea con il comunicato stampa del 10 giugno 2025 ha aggiornato la lista di paesi ad alto rischio di riciclaggio, sono stati aggiunti: Algeria, Angola, Costa d’Avorio, Kenya, Laos, Libano, Monaco, Namibia, Nepal e Venezuela.
I paesi eliminati dalla lista risultano essere: Barbados, Gibilterra, Giamaica, Panama, Filippine, Senegal, Uganda ed Emirati Arabi Uniti.
Alice Vallone – Centro Studi CGN
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