Cooperative compliance: al via i primi certificatori fiscali abilitati

Il regime di adempimento collaborativo, noto anche come Cooperative compliance, rappresenta una svolta nel rapporto tra imprese e Amministrazione finanziaria, puntando su trasparenza, fiducia e gestione preventiva del rischio fiscale. Al centro di questo modello si colloca il Tax Control Framework (TCF), un sistema di controllo interno che ogni impresa deve costruire su misura e sottoporre a certificazione.

Chi può certificare il TCF?

La certificazione del TCF è affidata a una nuova figura professionale: il certificatore fiscale. Questo ruolo può essere ricoperto esclusivamente da avvocati e commercialisti che soddisfano requisiti specifici di competenza, esperienza e formazione. La verifica dei requisiti è demandata a una Commissione paritetica composta da rappresentanti del CNF, del CNDCEC e dell’Agenzia delle Entrate.

Pubblicati i primi elenchi ufficiali

I Consigli nazionali dei commercialisti e degli avvocati hanno recentemente approvato i primi elenchi dei professionisti abilitati alla certificazione del TCF. Si tratta di soggetti che avevano già presentato domanda e che, in virtù dei titoli e delle esperienze maturate, sono esonerati dalla formazione obbligatoria prevista per ottenere l’abilitazione.

Gli elenchi comprendono:

Questi professionisti possono iniziare subito a svolgere l’attività di certificazione per le imprese che intendono aderire al regime di adempimento collaborativo.

Formazione in arrivo per i nuovi candidati

Per tutti gli altri professionisti interessati a diventare certificatori fiscali, entro la fine di ottobre prenderanno il via i corsi di formazione organizzati dai due Consigli nazionali. I percorsi formativi sono stati definiti in base al protocollo d’intesa siglato con il MEF e l’Agenzia delle Entrate, che ha stabilito i criteri per l’abilitazione.

Una nuova opportunità per le professioni

Secondo i vertici del CNF e del CNDCEC, l’introduzione del certificatore fiscale apre nuove prospettive professionali per avvocati e commercialisti, che potranno contribuire in modo diretto alla costruzione di un fisco più collaborativo e meno conflittuale. Il certificatore non svolge attività consulenziale, ma ha il compito di validare i modelli di gestione del rischio fiscale, rafforzando il dialogo tra imprese e amministrazione tributaria.

 

 

 

Marco Tallon – Centro Studi CGN