Bonus tessile e moda 2021: al via le domande

C’è tempo fino al 10 giugno 2022 per inviare le domande relative al bonus tessile e moda 2021, che, come noto, è stato introdotto dal decreto Rilancio ed è un credito d’imposta finalizzato a sostenere le imprese dell’industria tessile e della moda, delle calzature e della pelletteria.

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta pari al 30% del valore delle rimanenze finali di magazzino, eccedente la media del medesimo valore registrato nei tre periodi d’imposta precedenti a quello di spettanza del beneficio.

Nel modello di domanda, il beneficiario del credito d’imposta dovrà:

  • comunicare l’incremento del valore delle rimanenze finali di magazzino nel periodo d’imposta di spettanza del beneficio rispetto alla media del triennio precedente, al fine di consentire l’individuazione della quota effettivamente fruibile del credito d’imposta, in proporzione alle risorse disponibili;
  • rilasciare la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà avente ad oggetto il rispetto dei requisiti previsti dalla Sezione 3.1 della Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final recante “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19” e successive modifiche, nonché, per gli aiuti diversi dal presente credito per i quali il dichiarante manifesta l’intenzione di fruire dei massimali di cui alla Sezione 3.12 del predetto Quadro temporaneo, il rispetto delle condizioni ivi previste.

L’invio va fatto entro il 10 giugno 2022 esclusivamente tramite modalità telematiche dal contribuente oppure da un intermediario abilitato a Entratel. Nei 5 giorni successivi all’invio dell’istanza, l’Agenzia delle Entrate rilascerà una ricevuta che ne attesta la presa in carico oppure lo scarto, con l’indicazione di eventuali motivazioni del rigetto.

Sarà l’Agenzia stessa a decidere la quota percentuale dei crediti effettivamente fruibili dai contribuenti. Lo farà basandosi sulle risorse complessive disponibili, secondo un criterio di proporzionalità e non seguendo l’ordine cronologico di presentazione dele domande.

Giovanni Fanni – Centro Studi CGN
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