Le procedure di revisione dei saldi di apertura

In queste settimane diversi revisori potrebbero aver recentemente ricevuto la nomina all’incarico per un nuovo triennio di revisione.

Una volta espletate le formalità preliminari relative all’accettazione dell’incarico, una delle prime procedure che da affrontare attiene alla revisione dei saldi di apertura, per consentire al revisore di comprendere se:

  • detti saldi contengano errori tali da influenzare significativamente il periodo amministrativo in esame (quindi, ad esempio, errori relativi ai saldi del 31/12/2024 che potrebbero presentare ripercussioni sul 2025);
  • siano stati applicati appropriati principi contabili nella determinazione di detti saldi, o se vi siano stati mutamenti di principi contabili opportunamente segnalati e illustrati in bilancio.

Come previsto dal principio di revisione ISA Italia 510, il revisore (soprattutto se l’anno precedente alla sua prima annualità non era stato oggetto di revisione, oppure era stato revisionato da un soggetto diverso) deve prendere visione del bilancio più recente e dell’eventuale relazione di revisione (eventualmente) emessa dal precedente revisore.

Per formarsi un convincimento sulla validità dei saldi di apertura, il revisore può svolgere almeno una tra le attività suggerite dal principio di revisione in parola, e precisamente:

  • esaminare le carte di lavoro del precedente revisore, per individuare elementi probativi;
  • verificare se le procedure svolte in relazione all’esercizio revisionato forniscano elementi di prova anche a beneficio dei saldi iniziali;
  • svolgere specifiche procedure di revisione per acquisire elementi probativi.

Qualora il revisore acquisisca elementi probativi che palesino errori dei saldi di apertura che potrebbero avere ripercussioni sui saldi del periodo successivo – oggetto di revisione – allora il revisore dovrà svolgere delle procedure aggiuntive per valutare l’impatto degli errori rilevati sui saldi finali di bilancio.

Suggerimenti operativi per il revisore

In tutti i casi in cui il revisore subentri a un collega che ha precedentemente svolto la revisione legale per la medesima azienda, i principi di revisione suggeriscono l’acquisizione del fascicolo di revisione dell’ultima annualità di incarico del collega, per valutare i principi contabili adottati, e la correttezza dei saldi di chiusura; tali controlli potranno poi essere sintetizzati in un memorandum di incontro col precedente revisore, nel quale potrebbe essere inserito un paragrafo del tipo:

Memorandum di incontro col precedente revisore

[…]

Ho analizzato le carte di lavoro e discusso col dott. (precedente revisore) degli aspetti immediatamente non chiari. Le carte di lavoro risultano complete, i documenti di pianificazione e chiusura dei lavori adeguati, le procedure di revisione svolte secondo quanto previsto dal piano di revisione.

Dall’analisi del foglio riepilogo errori relativo al bilancio 2023 non emergono errori rilevati e non corretti dalla direzione anche se di importo non significativo.

[…]

 

Un ulteriore controllo che il revisore dovrebbe sicuramente porre in essere concerne la verifica delle scritture di chiusura e riapertura; in tal senso, il revisore potrebbe richiedere alla società l’estrazione delle scritture dal gestionale, magari su supporto informatico, per combinare quest’analisi con quella relativa al libro giornale nel suo complesso.

Le verifiche su specifiche poste di bilancio

Infine, vi sono poste di bilancio sulle quali, alla luce della loro significatività, è opportuno che il revisore, nel primo anno di incarico, effettui delle verifiche più approfondite, con test basati su campionamenti finalizzati a validare i saldi contabili con dei riscontri materiali: è il caso, ad esempio, di cespiti e rimanenze di magazzino.

Per le immobilizzazioni, oltre alle verifiche di conformità e sostanza, il revisore dovrà effettuare in primo luogo una verifica – su campionamento – dell’esistenza delle immobilizzazioni, attraverso:

  • richiesta di documentazione attestante l’effettivo sostenimento dei costi e la sussistenza dei requisiti per la loro iscrizione tra le immobilizzazioni immateriali;
  • accessi mirati finalizzati alla conta fisica dei cespiti e al riscontro con la documentazione contabile sottostante, per le immobilizzazioni materiali.

Per le rimanenze, oltre alle verifiche di conformità e sostanza, il revisore potrà organizzarsi al fine di partecipare ad eventuali conte fisiche svolte dalla società in momenti diversi dalla chiusura dell’esercizio (momento in cui l’incarico non è di fatto ancora iniziato, almeno per la prima annualità) oppure svolgere procedure alternative finalizzate a validare la valorizzazione delle stesse.

Per i crediti e i debiti di natura commerciale il revisore, oltre ad arrivare al caso limite di effettuare le circolarizzazioni, potrebbe verificare i saldi di apertura con i movimenti di incasso e pagamento intervenuti da inizio anno.

Per i crediti e debiti di natura tributaria il revisore potrà invece farsi inviare la documentazione fiscale (modelli dichiarativi e di versamento), eventualmente richiedendo l’attivazione del cassetto fiscale per poter svolgere analisi approfondite in totale autonomia e avere una visione d’insieme che molto spesso sfugge al cliente stesso.

Il tutto potrà essere effettuato all’interno di un software che consenta di gestire le informazioni rispetto raccolte e fornisca una traccia, in forma di check list, dei controlli da effettuare, come avviene ad esempio nel software di revisione legale CGN.

verifica saldi apertura software di revisione legale CGN

Anche questa carta di lavoro, al pari delle altre, dovrà essere portata allo stato di “preparata” e “riesaminata”, per essere quindi poi archiviata nel fascicolo di revisione assieme a tutte le altre carte di lavoro.

 

 

 

Alberto Frate – Centro Studi CGN