Con il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dell’11 luglio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, diventano operative le misure di incentivo all’autoimpiego, al lavoro autonomo e professionale previste dagli articoli 17 e 19 del Decreto Coesione (D.L. n. 60/2024). Le agevolazioni, ora accessibili tramite Invitalia, si articolano in due linee di intervento:
- ACN, per le iniziative con sede nel Centro-Nord Italia;
- RSUD, per quelle localizzate nel Mezzogiorno.
I soggetti beneficiari delle agevolazioni sono i giovani tra i 18 e ai 35 anni che, alternativamente:
- risultino inoccupati, inattivi o disoccupati, ivi inclusi coloro che si trovano in condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale o di discriminazione, così come definita dal PN GDL;
- siano disoccupati GOL (Garanzia Occupabilità dei lavoratori), ivi inclusi coloro che si trovano in condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale o di discriminazione.
In base all’art. 6 del decreto, sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative economiche avviate dai soggetti beneficiari finalizzate all’avvio di attività:
- di lavoro autonomo mediante apertura di partita IVA;
- libero-professionali anche nella forma di società tra professionisti.
- di impresa individuale regolarmente iscritta al Registro delle imprese;
- di impresa in forma societaria, regolarmente iscritta al Registro delle imprese, nelle seguenti forme giuridiche:
- società in nome collettivo;
- società in accomandita semplice;
- società a responsabilità limitata;
- società cooperativa.
Stando al decreto, non sono ammessi i titolari ovvero i soci di un’attività che, anche se cessata nei sei mesi precedenti la presentazione della domanda, risulta avere un codice Ateco identico, fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche, a quello corrispondente all’iniziativa economica oggetto della domanda di agevolazione.
Da un punto di vista operativo, gli incentivi consistono in un voucher in regime de minimis, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività finanziabili, per un importo pari al 100% dell’investimento da realizzare nel limite massimo di:
- 30.000 euro ovvero 40.000 (per acquisti di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico), per le iniziative previste dall’Autoimpiego Centro-Nord Italia (se le sedi operative sono ubicate nelle Regioni Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Marche),
- 40.000 euro ovvero 50.000 (per acquisti di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico), nel caso di “Resto al Sud 2.0” (se le sedi operative sono presenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
In alternativa, è possibile beneficiare di un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120.000 euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 65% (75% per “Resto al Sud 2.0”) dell’investimento per l’avvio delle attività finanziabili, oppure di un aiuto, sempre in regime de minimis, per programmi di spesa oltre 120.000 euro e fino a 200.000 euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 60% (70% per “Resto al Sud 2.0”) dell’investimento per l’avvio delle attività finanziabili.
All’art. 11 del decreto si evidenziano le spese ammissibili al contributo, purché strettamente ed esclusivamente connesse e funzionali alle esigenze produttive e gestionali dell’iniziativa economica da avviare:
- macchinari, impianti, attrezzature ed arredi nuovi di fabbrica;
- programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni, ivi comprese le licenze d’uso software, la progettazione e sviluppo di software applicativi, di piattaforme digitali e di App;
- immobilizzazioni immateriali, con particolare riferimento all’acquisizione di competenze finalizzato allo sviluppo di prodotti, servizi, processi ad alto contenuto tecnologico, alla progettazione e sviluppo di portali web a scopo promozionale e del visual o digital brand, alla ideazione e realizzazione di marchi e denominazioni;
- consulenze tecnico-specialistiche finalizzate:
- alla progettazione e sviluppo di soluzioni innovative sia di processo che di prodotto;
- alla progettazione, sviluppo, realizzazione e analisi di prototipi, modelli, stampi e matrici;
- alle certificazioni ambientali e/o energetiche.
Sono comunque escluse dal contributo le spese relative all’acquisto di terreni, all’acquisto o ristrutturazione di immobili, a consulenze per la predisposizione della domanda di agevolazione e a consulenze legali, fiscali e tributarie.
Ulteriori disposizioni sono indicate all’art. 12 per i contributi a fronte di programmi di investimento.
Le domande per fruire dell’agevolazione potranno essere compilate esclusivamente on line, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione nel sito di Invitalia, previa l’identificazione del compilatore tramite SPID, Carta di identità elettronica (CIE) o Carta nazionale dei servizi (CNS). Per la piena operatività, ci vorrà un decreto di prossima emanazione a cura del Ministero del Lavoro che fornirà disposizioni di dettaglio riguardanti i termini di compilazione e invio delle domande, nonché gli schemi di domanda di accesso alle agevolazioni, di richiesta di erogazione a stato di avanzamento lavori e a saldo, nonché la documentazione da allegare alle domande in questione.
Nicolò Cipriani – Centro Studi CGN