Ristrutturazioni ed ecobonus nel 730/2025: domande frequenti e risposte chiare

Ogni anno, quando si compila il modello 730, una delle sezioni più importanti riguarda le spese per lavori in casa: ristrutturazioni, miglioramenti energetici, risparmio sui consumi. I righi E41 ed E61 del 730/2025 servono proprio a questo: il primo per i lavori di recupero edilizio, il secondo per quelli legati all’efficienza energetica. Vediamo insieme alcune delle domande più frequenti.

Spese energetiche nel 2024, ma lavori non conclusi: cosa fare?

Se hai pagato nel 2024 per interventi di riqualificazione energetica, ma i lavori non sono ancora finiti e non hai ancora inviato la comunicazione all’ENEA, puoi comunque indicare le spese nel rigo E61. È importante che il pagamento sia stato fatto con bonifico parlante e che tu produca una autocertificazione che confermi che i lavori sono ancora in corso.

Attenzione: la comunicazione ENEA va inviata entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Se non viene mai inviata, le detrazioni ottenute dovranno essere restituite e tassate negli anni successivi.

Ristrutturazione nel 2025: la residenza influisce sulla detrazione?

Se stai ristrutturando una casa nel 2025 e hai sostenuto alcune spese prima di trasferire la residenza e altre dopo, potresti chiederti quale aliquota si applica: 36% o 50%?

La buona notizia è che conta la situazione al termine dei lavori. Se alla fine la casa diventa la tua abitazione principale, tutte le spese sostenute durante i lavori possono beneficiare della detrazione maggiorata al 50%, anche se inizialmente non avevi ancora la residenza.

Mancano riferimenti al CCNL e all’atto di affidamento: si può rimediare?

Hai effettuato lavori per oltre 70.000 euro, ma sulle fatture non c’è traccia del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) e manca un vero e proprio contratto di appalto?

Per ottenere il visto di conformità, è necessario raccogliere alcuni documenti fondamentali:

  • data di inizio lavori;
  • contratto di appalto o affidamento;
  • eventuali contratti di subappalto;
  • fatture (anche quelle dei subappaltatori).

Se il CCNL non è indicato, puoi utilizzare un’apposita autocertificazione, come indicato dalla Circolare 19/e del 27 maggio 2022, pagina 34.

Nuovi lavori sullo stesso immobile: come si calcola il tetto massimo di spesa?

Hai già fatto lavori su un immobile negli anni passati e ora stai iniziando nuovi interventi? Il limite massimo di spesa (90.000 euro) si calcola in modo diverso a seconda dei casi:

  • se i nuovi lavori sono autonomi e autorizzati con una nuova pratica edilizia, puoi considerare solo le spese attuali;
  • se invece i lavori sono una prosecuzione di quelli precedenti, il limite va calcolato sommando tutte le spese sostenute negli anni.

 

 

 

Nausicaa Iseppi – Centro Studi CGN