Legge di Stabilità 2014: le novità fiscali in corso di approvazione

In questi giorni è un gran discutere della legge di stabilità per il 2014. Si prospettano abolizione dell’IMU, introduzione della TRISE, maggiori detrazioni per lavoro dipendente, fondi per gli ammortizzatori sociali, compensazioni tra crediti e debiti erariali e altri temi all’attenzione del Senato, dove comincia l’iter parlamentare che porterà altre novità e modifiche rispetto a quanto prospettato in un primo momento. Ecco di cosa di discute.

Cuneo fiscale e IRAP: si riduce la tassazione del lavoro mediante un intervento sul cuneo fiscale che porterà risparmi sull’IRPEF, sull’IRAP e sui contributi sociali a carico delle imprese. L’intervento sarà concentrato sulle fasce medio-basse. In concreto aumenteranno le detrazioni IRPEF sui lavoratori dipendenti fino a 1.510 euro con sgravi (tra 110 e 225 euro i più alti stimati per i redditi più bassi) che si annullerebbero sopra i 60 mila euro di reddito annuo. Le imprese che aumentano il numero di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato, invece, potranno dedurre ogni anno 15 mila euro dal costo del personale. Verrà poi restituita la contribuzione aggiuntiva dell’1,4% a tutti i datori di lavoro che trasformeranno contratti a termine in assunzioni.

IMU: viene abolita l’IMU sulla prima casa con esclusione degli immobili di pregio, castelli e residenze storiche mentre viene mantenuta per tutti gli altri immobili. Secondo il progetto di legge, l’IMU non si applica:

  • ai fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali;
  • nel caso di unico immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, posseduto, e non concesso in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare e da quello dipendente delle Forze di polizia ad ordinamento civile, nonché dal personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
  • alle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari.

Ai Comuni è data potestà:

  • di considerare direttamente adibita ad abitazione principale l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata;
  • di considerare l’unità immobiliare concessa in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che la utilizzano come abitazione principale, prevedendo che l’agevolazione operi o limitatamente alla quota di rendita risultante in catasto non eccedente il valore di 500 euro oppure nel solo caso in cui il comodatario abbia un reddito non superiore a 15.000 euro annui. In caso di più unità immobiliari, la predetta agevolazione può essere applicata ad una sola unità immobiliare”.

L’IMU relativa agli immobili strumentali è deducibile ai fini della determinazione del reddito di impresa e del reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni nella misura del 50%. La medesima imposta resta indeducibile ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Ecco a voi la TRISE (ex Service tax). Viene istituito in tutti i Comuni del territorio nazionale un tributo sui servizi comunali, TRISE, che si articola in due componenti: la prima, la tassa sui rifiuti urbani (Tari), la seconda a fronte della copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni (Tasi). Entrambe le imposte sono dovute su tutti gli immobili e sono dovute “da chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani con vincolo di solidarietà tra i componenti del nucleo familiare o tra coloro che usano in comune i locali o le aree stesse”. Ai Comuni spetterà la disciplina tariffaria della Tari e le aliquote della Tasi. Il versamento del TRISE è effettuato per l’anno di riferimento, “in quattro rate trimestrali, scadenti entro il 16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio e 16 ottobre. I comuni possono variare la scadenza e il numero delle rate di versamento. È consentito il pagamento in unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno”. L’aliquota di base della Tasi, la tassa di occupazione o detenzione a qualsiasi titolo di un fabbricato, è pari all’1 per mille e non potrà superare il 6 per mille sulla prima casa e il 10,6 per mille sulla seconda.

Compensazioni crediti e debiti erariali. In materia di imposte dirette, il disegno di legge mette un nuovo filtro alle compensazioni fra crediti e debiti fiscali quando gli importi superano i 15.000 euro: la compensazione sarà possibile solo con il visto di conformità, con un meccanismo analogo a quello introdotto dal 2010 per l’IVA, anche per le addizionali regionali e comunali, l’IRES e l’IRAP.

Bonus ristrutturazioni. La legge di stabilità proroga per altri 12 mesi i bonus per ristrutturazioni e riqualificazioni nell’edilizia. Evidentemente i risultati sono così positivi da spingere l’esecutivo a confermare ulteriori dodici mesi di detrazioni sugli interventi domestici. Nello specifico, tutto resta com’è, dunque, ma la validità viene prorogata fino al 31.12.2014. Al solito, le detrazioni restano del 65% per interventi volti a migliorare il risparmio energetico dell’edificio e del 50% per le normali ristrutturazioni, con possibilità, in connessione, di fruire anche del bonus mobili ed elettrodomestici.

IVA cooperative sociali. Un importante intervento riguarda il mondo delle cooperative sociali. In attesa del riordino dei regime speciali IVA tutto torna come prima con la conseguenza che non viene più abrogata (per il momento) l’aliquota del 4% per le prestazioni socio sanitarie e ripristinata la possibilità di scegliere in alternativa il regime di esenzione.

Incentivi per le imprese. Per le imprese scatta la possibilità di una nuova rivalutazione dei beni aziendali e delle partecipazioni, mentre alle banche e agli altri intermediari finanziari viene concessa la facoltà, dall’anno prossimo, di ammortizzare le svalutazioni dei crediti non più esigibili. Confermato il potenziamento dell’Ace, l’aiuto alla capitalizzazione delle imprese, la cui aliquota salirà dal 3% al 4,5%, e al 6% nel 2015.

Bollo su estratti conto. Infine le modiche alla tassazione delle rendite finanziarie prevedono l’aumento dall’1,5 al 2 per mille dell’imposta di bollo sulle comunicazioni periodiche alla clientela relative a prodotti finanziari. Sono compresi i depositi bancari e postali (i cosiddetti conti deposito), anche se rappresentati da certificati.

Anche le pensioni sono interessate da due provvedimenti:

  • L’indicizzazione sarà al 100% per gli assegni fino a tre volte il minimo, al 90% per quelli tra tre e quattro volte il minimo, al 75% per quelli tra quattro e cinque volte e al 50% per quelli superiori a cinque volte il minimo. Non è riconosciuta la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici (per il solo anno 2014) alle fasce di importo superiori a sei volte il trattamento minimo Inps, cioè superiori ai 3.000 euro.
  • È previsto un contributo di solidarietà per le pensioni oltre i 100.000 euro “con la finalità di concorrere al mantenimento dell’equilibrio del sistema pensionistico”. Il contributo sarebbe del 5% per la parte eccedente i 100 mila euro fino 150 mila, del 10% oltre i 150 mila e del 15% oltre i 200 mila.

Nicolò Cipriani – Centro Studi CGN