Le novità del Decreto del Fare sulle cartelle Equitalia

Il Decreto del Fare ha portato rilevanti novità in tema di rateizzazione di cartelle esattoriali e di decadenza dalla stessa in caso di mancati pagamenti: d’ora in avanti sarà infatti possibile rateizzare i propri debiti con Equitalia fino a 120 rate mensili e si potranno saltare fino a 8 rate, anche non consecutive, prima che decada il beneficio della dilazione. Ma in quali casi il debitore può usufruire di tale agevolazione? E quali sono le cause di decadenza dalla dilazione?

Occorre specificare che il piano di rateazione “ordinario” continua ad avere come limite massimo di differimento degli importi 72 rate mensili, ovvero 6 anni. Questo lasso temporale é prorogabile una sola volta fino ad un massimo di 72 mesi, qualora durante i pagamenti in corso si dimostri il peggioramento della situazione di difficoltà posta a base della concessione della prima rateazione.

Il Decreto del Fare, intervenendo sull’art. 19 del DPR 602/73, ha previsto che sia la rateazione ordinaria, sia quella prorogata possano essere aumentate fino a 120 rate mensili, ovvero 10 anni e non più 6.

La condizione perché il debitore possa usufruire di tale agevolazione é che si trovi, per ragioni estranee alla propria volontà, in una “comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica”.  Le due condizioni al verificarsi delle quali sussiste lo stato di grave difficoltà sono:

1)    che ci sia l’accertata impossibilità di assolvere il pagamento del credito tributario secondo un piano di rateazione ordinario;

2)    che sia ulteriormente verificata la solvibilità del contribuente in relazione agli importi e alla durata delle rate concedibili.

Per quanto riguarda invece le cause di decadenza dalla dilazione, come sopra citato, non si decade più se non vengono pagate 2 rate consecutive del piano, ma solo se non vengono onorate 8 rate del piano, anche non consecutive.

Tuttavia, a dispetto delle apparenze, la principale critica mossa al Decreto del Fare è che esso rischi di non tradursi in un valido aiuto per gli imprenditori sani che non riescono a versare le imposte perché, in situazione di difficoltà, danno la priorità al pagamento dei dipendenti.

L’intervento avrebbe probabilmente colto nel segno se, anziché riguardare le cartelle, andando così anche nella direzione degli evasori più incalliti, avesse riguardato gli avvisi bonari, portando le dilazioni di pagamento da 20 rate a 30 o a 40.

Giovanni Fanni – Centro Studi CGN
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