Se stai rinnovando casa, potresti approfittare di un’interessante agevolazione fiscale che ti consente di risparmiare anche sull’arredamento e sugli elettrodomestici. Ma attenzione: non tutti gli interventi edilizi danno diritto al bonus mobili, e ci sono regole precise da seguire.
Chi può usufruirne?
Il bonus mobili e grandi elettrodomestici è riservato a chi ha avviato lavori di ristrutturazione edilizia e ha diritto alla detrazione del 50% prevista per questi stessi interventi. Vale anche se hai scelto di cedere il credito o di ottenere lo sconto direttamente in fattura, invece di inserire la spesa detrazione in dichiarazione dei redditi, Modello 730 o Modello Redditi PF.
Quanto si può detrarre?
L’importo massimo detraibile dipende dall’anno in cui sono iniziati i lavori:
- lavori iniziati nel 2024 o nel 2025: la detrazione compete su una spesa fino a 5.000 € per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
- lavori iniziati nel 2023: il tetto di spesa sale a 8.000 €, ma solo per le spese sostenute nel 2024.
La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo e andrà inserita al rigo E57 del Modello 730 oppure al rigo RP57 del Modello Redditi PF.
Quali interventi non danno diritto al bonus?
Non tutti i lavori in casa permettono di accedere a questa agevolazione. Ad esempio, non è previsto per:
- interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (ad esempio, antifurti o grate)
- lavori di efficientamento energetico (che rientrano nell’Ecobonus)
- costruzione di box auto o posti auto pertinenziali
Cosa si può acquistare (e cosa no)?
Rientrano nel bonus i mobili, come letti, armadi, scrivanie, tavoli, sedie, librerie e divani. Anche gli elettrodomestici sono ammessi, ma devono rispettare determinati requisiti di efficienza energetica (almeno classe A per i forni, E per lavatrici e lavastoviglie, F per frigoriferi).
Non sono invece detraibili:
- accessori da bagno o cucina (ad esempio, porta asciugamani o rubinetti)
- piccoli elettrodomestici (tra i quali: frullatori, tostapane)
- tende, tappeti, specchi e altri complementi d’arredo
- mobili d’epoca o vintage
- porte interne e pavimenti.
Valentina Rossi – Centro Studi CGN