Per l’RW torna la soglia dei 10.000 euro

La compilazione del quadro RW diventerà obbligatoria soltanto se varcata la “vecchia” soglia dei 10.000 euro e, pertanto, i titolari dei conti correnti, come PayPal, su cui transitano o sono depositate somme irrisorie, saranno esentati dall’adempimento.

È stato approvato alla Camera dei Deputati, infatti, un emendamento al D.L. n. 4 del 2014,  ora al vaglio del Senato, che reintroduce il limite alla compilazione del quadro RW. In particolare, la disposizione in esame, opportunamente emendata, prevede che “gli obblighi di indicazione nella dichiarazione dei redditi previsti nel comma 1 non sussistono altresì per i depositi e conti correnti bancari costituiti all’estero il cui valore massimo complessivo raggiunto nel corso del periodo d’imposta non sia superiore a 10.000 euro”.

Da salutare con favore il novellato precetto, considerato che tale modifica va nell’ottica di semplificare quanto previsto dalle nuove regole sul monitoraggio fiscale.

La Legge 97/2013 aveva, infatti, eliminato la soglia di 10.000 euro, oltre la quale era necessario compilare il quadro RW. Sebbene in molti vedessero in questa disposizione un “corretto” inasprimento della lotta all’evasione fiscale, essa costringeva, chiunque avesse posseduto un conto corrente per effettuare gli acquisti via internet in un istituto di credito avente sede fuori dal territorio dello Stato, come per il caso di PayPall, a compilare il quadro RW poiché possessore di attività finanziare estere.

In merito alla compilazione del quadro RW, inoltre, bisogna ricordare che, più volte, la Commissione europea ha chiesto con forza all’Italia di semplificare la compilazione del quadro RW del Modello Unico e, soprattutto, di intervenire sulla proporzionalità delle relative sanzioni. Deve rilevarsi che la correzione innestata sul Decreto n. 4 del 2014 intende percorrere la strada della semplificazione per il contribuente e che il contrasto con la Commissione Ue, sul tema in esame, è realistico. Infatti, il relatore dell’emendamento al Decreto in esame  ha  evidenziato la sussistenza di un “rischio di un contenzioso con la Commissione Ue” anche se “la commissione non ha contestato l’esonero per la compilazione del quadro RW ma la sproporzione delle sanzioni previste in caso di mancata compilazione e anche onere burocratico a carico dei cittadini”.

Massimo D’Amico – Centro Studi CGN