Gli studi di settore al tempo della crisi

Pur se offuscati, sotto l’aspetto mediatico, dall’incombente redditometro, gli studi di settore si riprendono per un attimo la scena, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale che ne approva la revisione e i correttivi che tengono conto della crisi finanziaria ed economica che non ha ancora finito di disturbare la ripresa e il rilancio delle imprese e degli studi professionali italiani (e non solo italiani).

Un primo importante aspetto che merita di essere segnalato è rappresentato dal fatto che non potranno essere oggetto di avviso di accertamento, quei soggetti che dichiareranno, in relazione al decorso esercizio 2010, ricavi o compensi almeno pari a quelli determinati con le nuove variabili.

La revisione dei correttivi è legata a filo doppio ad alcuni fenomeni che nel 2010 hanno continuato a manifestarsi abbastanza diffusamente: contrazione dei margini, riduzione della redditività economica, minor grado di utilizzo degli impianti, delle attrezzature e dei macchinari, erosione delle tariffe applicate dagli studi per le proprie prestazioni professionali, ritardata percezione dei compensi sempre da parte dei professionisti, che, ricordiamo, dichiarano il reddito con il criterio di cassa.

Ma non solo, si può notare come siano stati opportunamente adeguati i “valori soglia” relativi all’indicatore della durata delle scorte, recependo in tal modo la sensazione (più che una sensazione) che le imprese commerciali e di produzione fanno molta fatica a smaltire i beni in magazzino, con l’ulteriore decremento assegnato al costo del venduto derivante da incrementi del magazzino intervenuti nel 2010.

Dirottando la nostra attenzione sui correttivi anti-crisi, si possono notare taluni interventi di natura settoriale, rivolti a 160 comparti economici che hanno particolarmente sentito i morsi della crisi .

Dal punto di vista, invece, dei correttivi congiunturali individuali, si può notare che essi sono stati pensati per 12 comparti professionali e ben 194 relativi alle imprese.

Per quanto riguarda gli specifici correttivi per i professionisti, evidenziamo che tali correttivi tengono conto sia del ritardato incasso degli onorari in relazione al numero ed alla tipologia degli incarichi, che della contrazione dei costi variabili del 2010 rispetto a quelli degli anni 2008 e 2009, dati che ricordiamo vengono indicati nel quadro X.

Infine, non mancano correttivi previsti per attività specifiche, quali ad esempio quelli previsti per gli studi odontoiatrici e quelli predisposti per le attività di trasporto merci su strada.

Per i primi è stato previsto un correttivo legato alle prestazioni svolte dai dentisti sulla base di tariffe ridotte in favore di clienti in situazione di difficoltà economica o di indigenza, mentre per i secondi, è stato introdotto un correttivo specifico che abbatte il costo del gasolio per il credito d’imposta, nonché l’azzeramento dell’impatto del collaboratore che svolge solo attività di segreteria.