Semplificazioni e contrasto di interessi tra gli obiettivi della Legge Delega

Un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita è l’obiettivo della Legge Delega n. 23 dell’11 marzo 2014, che intende incidere profondamente su diversi aspetti del diritto tributario: dal catasto dei fabbricati all’abuso del diritto, alla definizione del concetto di autonoma organizzazione ai fini IRAP fino alle semplificazioni, passando dalla revisione del sistema sanzionatorio, al contenzioso tributario per giungere alla riforma del concetto di reddito d’impresa. Queste sono solo alcune delle più rilevanti tematiche interessate dalla Legge Delega.

Tra i temi in oggetto della Legge Delega va segnalato l’obiettivo di far emergere la base imponibile unitamente alla riduzione della spesa fiscale. Uno strumento che potrà utilizzare il legislatore delegato nella lotta all’evasione fiscale è l’emanazione di disposizioni per l’attuazione di misure finalizzate al contrasto di interessi. Il meccanismo affronta la lotta all’evasione coinvolgendo gli stessi contribuenti, i quali, mossi da un personale interesse (la deduzione o detrazione di certe spese), esigeranno la fattura o lo scontrino (costringendo così il prestatore o venditore a dichiarare i ricavi in questione).

Il “contrasto di interessi” è già previsto in alcune tipologie di spese: dai bonus edilizi e per il risparmio energetico, dove il contribuente per beneficiare delle detrazioni previste deve procurarsi una serie di documenti tra cui la fattura, alle spese sanitarie e a tutte quelle spese ritenute meritevoli di tutela, per le quali viene contrapposto l’interesse del contribuente a risparmiare imposte a quello del prestatore del soggetto professionale a mettere in chiaro i compensi e/o ricavi.

Con l’introduzione di un meccanismo incardinato sul principio del contrasto di interessi verrà riformato il comparto delle spese che danno diritto alle detrazioni, deduzioni e a tutte le misure di utilità sociale. Come più volte annunciato, verranno rimodulate tutte le spese che danno diritto a un bonus fiscale e che costituiscono una duplicazione o che risultano ingiustificate o superate dalle mutate esigenze sociali o economiche. La logica del contrasto di interessi porterà ad eliminare tutte quelle riduzioni di imponibili e/o sconti fiscali legati a meccanismi di tipo forfettario favorendo quelle giustificate da documenti, nel tentativo ultimo di far emergere la base imponibile.

La vera sfida sarà quella di riuscire a trovare il giusto equilibrio tra le ragioni dei soggetti interessati (venditore, consumatore e Stato), in maniera da evitare facili accordi tra i due protagonisti principali che estromettono il terzo incomodo (Stato) con una transazione conveniente per entrambi che annulli i vantaggi della detrazione.

Sul versante delle semplificazioni, l’orientamento sarà di prevedere un’imposta unica e fissa, non proporzionale al reddito prodotto, che varierà in ragione del tipo di attività e sostituirà tutte le imposte dei contribuenti di dimensioni minime. Sarà l’occasione per revisionare gli adempimenti fiscali eliminando quelli  superflui e di scarsa di scarsa utilità per l’Amministrazione finanziaria, per il controllo e l’accertamento o comunque non conformi al principio di proporzionalità.

Per le imprese e i professionisti il Governo è delegato ad emanare uno o più decreti attuativi diretti alla “revisione sistematica dei regimi fiscali e al loro riordino, al fine di eliminare complessità superflue” prevedendo una razionalizzazione anche in ragione dei settori interessati.

Rientrano tra i regimi fiscali (contabili, reddituali e/o Iva) da riordinare:

  • i minimi, gli ex minimi, le nuove iniziative, la contabilità semplificata e ordinaria;
  • i molti regimi speciali Iva (agricoltura, editoria, agenzie di viaggio, rottami, giochi, spettacoli e intrattenimenti, margine, sali, tabacchi, fiammiferi);
  • la determinazione del reddito ai fini IRPEF e/o IRES (professionisti, pro-loco e associazioni, agricoltura);
  • la determinazione IRAP (società di capitali, soggetti IRPEF, professionisti, produttori agricoli titolari di reddito agrario, enti non commerciali o amministrazioni pubbliche).

La delega distingue:

  • contribuenti di minori dimensioni, destinatari di regimi semplificati;
  • contribuenti di dimensioni minime, per i quali si prevedono altri regimi compresa la possibilità del pagamento forfettario di un’unica imposta in sostituzione di quelle dovute.

La Legge Delega prevede i seguenti ulteriori principi e criteri:

  1. Il riordino potrà interessare sia le imprese che i professionisti, non prevedendo la Legge Delega alcun vincolo nella scelta della forma giuridica dei destinatari.
  2. I regimi dei “contribuenti di dimensioni minime” potrà prevedere un’imposta unica che non varierà in base al reddito, ma sarà fissa e differenziata per settore economico e tipo di attività.
  3. Saranno previste anche agevolazioni per le nuove attività produttive o per chi pagherà “costi od oneri” utilizzando mezzi di pagamento tracciabili.
  4. La previsione di un’imposta unica e forfettaria (ossia sganciata e non proporzionale al reddito prodotto), comporterà un adeguamento normativo della disciplina dei versamenti minimi contributivi. Infatti i contributi all’INPS versati dai commercianti e artigiani sono in misura fissa fino ad un certo livello di reddito e, in ragione del  reddito stesso, oltre una certa soglia. Con la riforma in commento, mancando la determinazione di un reddito imponibile, verrà meno anche il riferimento per il calcolo dei contributi dovuti in eccedenza alla soglia di riferimento.
  5. Sono previste ulteriori riduzioni degli adempimenti amministrativi e contabili per i contribuenti che utilizzeranno la fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi.

Durante l’audizione in Commissione Finanze, il vice Ministro dell’Economia Luigi Casero ha annunciato tra le priorità del Governo nell’attuare la Legge Delega la semplificazione degli adempimenti e la diffusione della fatturazione elettronica.

La Legge Delega rappresenta una rivoluzione per il sistema tributario italiano e l’auspicio di tutti è che questa sia veramente la volta buona.

Nicolò Cipriani – Centro Studi CGN