Novità sulle immobilizzazioni materiali previste dall’OIC 16

Nel processo di revisione dei principi contabili nazionali un ruolo di primo piano è ricoperto dall’OIC 16, relativo alle immobilizzazioni materiali, definite come quei beni di uso durevole costituenti parte dell’organizzazione permanente della società.

A tal riguardo possiamo sintetizzare le principali novità:

  • per quanto concerne le immobilizzazioni destinate alla vendita si è previsto che siano iscritte nell’attivo immobilizzato in un “di cui” della voce delle immobilizzazioni a cui fa riferimento;
  • è stato precisato che i terreni su cui insistono i fabbricati vanno classificati nella voce terreni e non unitamente al fabbricato;
  • con riferimento alle svalutazioni durevoli  sono state fornite delle precisazioni in merito alle nozioni di valore recuperabile e valore di mercato e in merito ai metodi utilizzabili per il calcolo del valore d’uso. Per valore recuperabile si intende il maggiore tra valore d’uso e, ove oggettivamente determinabile, il suo presumibile valore realizzabile tramite alienazione; il valore realizzabile dall’alienazione è da considerarsi il valore che può essere ricavato dalla cessione di una singola immobilizzazione o di un complesso di immobilizzazioni in una normale transazione sul mercato al netto degli oneri diretti da sostenere per la cessione stessa. Per la determinazione del valore d’uso si può fare riferimento alla capacità di ammortamento da considerarsi come differenza tra ricavi e costi futuri attesi non attualizzati derivanti dall’utilizzo di un bene immobilizzato o di un complesso di beni oggetto di valutazione;
  • con riferimento agli ammortamenti  sono stati forniti dei chiarimenti in merito al “component approach” e sul fatto che il valore residuo divenga almeno pari al valore contabile del cespite; è stata inoltre eliminata la previsione secondo cui l’ammortamento andava sospeso per i cespiti non utilizzati per lungo tempo;
  • con riferimento agli oneri finanziari si è intervenuti sulla relativa capitalizzazione che è stata rivista con l’obiettivo di renderla di più agevole comprensione ed applicazione. A questo riguardo viene data la possibilità di capitalizzare gli stessi oneri, sia quelli specifici che quelli generici, in proporzione alla durata del periodo di fabbricazione, se significativo;
  • le  immobilizzazioni materiali acquisite a titolo gratuito sono iscritte nell’attivo patrimoniale in base al presumibile valore di mercato attribuibile alle stesse alla data di acquisizione, a cui vanno aggiunti i costi sostenuti e da sostenere affinché  le stesse possano essere durevolmente e utilmente inserite nel processo produttivo. È da ricordare comunque che il valore contabile dell’immobilizzazione non può superare il valore recuperabile.

Stefano Venturelli – Centro Studi CGN