Videosorveglianza: invio della richiesta entro il 20 marzo 2017

È iniziata la corsa all’invio della richiesta per il credito d’imposta delle spese di videosorveglianza. Chiariamo quali sono le modalità e i termini per fruire dell’agevolazione.

Il beneficio fiscale è stato introdotto dalla Legge di stabilità 2016 e le modalità operative per fruirne sono state meglio specificate dal decreto del Ministero dell’Economia e Finanze del 6 dicembre 2016. Lo stesso all’art. 3 comma 1, stabilisce che “ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, i soggetti […] inoltrano, in via telematica, entro il termine che sarà previsto con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate […], un’apposita istanza all’Agenzia delle Entrate, formulata secondo lo schema approvato con lo stesso provvedimento”. Il provvedimento del Direttore dell’Agenzia, pubblicato lo scorso 14 febbraio, ha definito le modalità operative della richiesta, fissandone al contempo il termine ultimo di presentazione al 20 marzo 2017. Meno di un mese ancora quindi per poter presentare “le carte” che permettono al contribuente di godere dell’agevolazione.

Il motivo che ha indotto l’amministrazione finanziaria a richiedere la presentazione dell’istanza è sostanzialmente uno: determinare la percentuale massima del credito d’imposta che spetta a ciascun richiedente. La Legge di stabilità 2016, infatti, ha istituito un fondo di 15 milioni di Euro destinati a chi ha sostenuto spese per prevenire attività criminali installando sistemi di videosorveglianza digitale e tale somma dovrà essere ripartita equamente tra tutti i contribuenti aventi diritto. L’aliquota da applicare sulla spesa sostenuta per calcolare l’ammontare del credito spettante sarà pertanto determinata, una volta raccolte tutte le istanze di richiesta, rapportando i 15 milioni al totale delle richieste pervenute all’Agenzia delle Entrate entro il 20 marzo e sarà pubblicata con apposito Provvedimento da emanarsi entro il 31 marzo 2017.

Per la compilazione della domanda è sufficiente collegarsi al sito http://www.agenziaentrate.gov.it (sezione “cosa devi fare” – richiedere – crediti d’imposta) dove si potrà utilizzare direttamente il software dell’Agenzia. Si dovranno fornire il proprio codice fiscale, il codice fiscale del fornitore del bene o il numero, la data e l’importo delle fatture relative ai beni e servizi acquisiti, comprensivo dell’imposta sul valore aggiunto, specificando se la fattura è relativa all’immobile adibito promiscuamente all’esercizio d’impresa o di lavoro autonomo e all’uso personale o familiare del contribuente. Si ricorda che l’attribuzione del credito per gli immobili adibiti promiscuamente all’esercizio d’impresa e all’uso personale infatti è ridotta al 50% e per tale ragione in sede di trasmissione della domanda è fondamentale l’indicazione dell’utilizzo. Per ogni istanza il sistema rilascerà apposita ricevuta.

Il beneficiario potrà utilizzare il credito in due modalità:

  • la prima direttamente in compensazione con tributi da versare con il modello F24 – esclusivamente attraverso i canali telematici dell’Agenzia;
  • la seconda, per i soggetti persone fisiche non titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo, in diminuzione delle imposte dovute in base alla dichiarazione dei redditi compilando il rigo G12 del modello 730/2017 o il rigo CR17 del modello Redditi PF 2017.

Diego Lugo – Centro Studi CGN