Contrasto alla povertà: il progetto SIA

Mediante la Legge di Stabilità per l’anno 2017 è stato destinato in maniera stabile 1 miliardo di euro al Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, disponibilità che va ad aggiungersi ai 750 milioni di euro già stanziati nel 2016. L’accesso al beneficio economico è subordinato alle condizioni che presenta la famiglia nel momento in cui effettua la richiesta e agli impegni successivi, che vengono sostenuti attraverso un progetto di attivazione sociale e lavorativa.

Dal 2 settembre 2016 possono presentare le richieste per il SIA, Sostegno per l’Inclusione Attiva, i cittadini che sono in possesso di specifici requisiti familiari ed economici; a seguito della presentazione della domanda, viene effettuata anche una valutazione effettiva del bisogno mediante l’utilizzo di una scala di valutazione multidimensionale, la quale, tenendo in considerazione diversi parametri, attribuisce un punteggio al nucleo familiare richiedente, che consente di stabilire il diritto o meno all’accesso al beneficio.

Le informazioni sono verificate in base al valore dell’indicatore ISEE in corso di validità. Di conseguenza, quando il beneficiario presenta la richiesta al Comune tramite la compilazione dell’apposito modulo, è necessario che abbia preventivamente presentato una DSU; come specificato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, contestualmente alla presentazione della domanda, il richiedente si dichiara in possesso dei requisiti, tra cui:

  • essere cittadino italiano o comunitario o suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
  • essere residente in Italia da almeno 2 anni;
  • presenza nel nucleo di persone minori, figli disabili o donna in stato di gravidanza accertata;
  • non essere beneficiario di altri trattamenti economici rilevanti o di strumenti a sostegno del reddito;
  • non possedere beni durevoli di valore (ad esempio autoveicoli immatricolati la prima volta negli ultimi 12 mesi antecedenti la domanda fatti salvi  gli  autoveicoli  e  motoveicoli per cui è prevista una agevolazione  fiscale  in  favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente);
  • presentare un punteggio relativo alla valutazione multidimensionale del bisogno pari o superiore o uguale a 25.

I tempi di attuazione sono conseguenti ai controlli sulle richieste, che vengono effettuati di concerto tra il Comune e l’INPS. Il primo trasmette la domanda all’INPS entro 15 giorni dalla ricezione, dopo aver verificato nel frattempo il possesso dei requisiti di cittadinanza e residenza e aver stabilito l’entità di eventuali altri trattamenti economici in corso, scartando situazioni in cui il richiedente sia già percettore di misure di sostegno superiori a 600 euro elevati a 900 euro in caso di presenza nel nucleo di persona non autosufficiente, come definita ai fini ISEE e risultante nella DSU.

L’INPS di conseguenza procede alla verifica dei requisiti economici e familiari, definendo infine i punteggi totali che misurano il diritto di accesso o meno al beneficio; entro 10 giorni quindi l’INPS è tenuto a ritrasmettere al Comune l’elenco degli effettivi beneficiari, predisponendo nel contempo la disposizione di erogazione del beneficio a Poste Italiane.

A titolo informativo si precisa che il beneficio mensile varia sulla base della numerosità del nucleo familiare, partendo da 80 euro nel caso di presenza di un solo membro e fino a 400 euro nel caso di presenza di 5 o più persone. Ai nuclei familiari composti esclusivamente da genitore solo e da figli minorenni, come definito ai fini ISEE e risultante nella DSU, è attribuito mensilmente un ammontare di ulteriori 80 euro.

La misura di contrasto alla povertà prevede che entro la fine del bimestre successivo a quello di presentazione della domanda vengano messi in pratica i progetti personalizzati di attivazione sociale e lavorativa, ricordando che il fine ultimo di tale misura è quello di fronteggiare il disagio, permettendo la graduale riconquista dell’autonomia e del benessere per le famiglie coinvolte nel progetto.

Marika Magro – Centro Studi CGN