Antiriciclaggio: società cartiere, l’identikit dell’UIF

L’UIF (Unità di informazione finanziaria) ha elaborato una serie di indicatori utili per smascherare le società denominate cartiere, vale a dire imprese che utilizzano fatture false per operazioni fraudolente. L’individuazione delle caratteristiche delle società cartiere si mostra particolarmente importante per gli organi deputati al controllo, in quanto questi ultimi avranno la possibilità di orientare le indagini verso tali operatori economici, intercettandoli tramite indicatori desumibili dai dati di bilanci.

Gli indicatori sono esposti e commentati nel Quaderno n. 15, dicembre 2020, denominato Un indicatore sintetico per individuare le società cosiddette cartiere in cui viene evidenziato l’obiettivo di analizzare le caratteristiche delle società cosiddette “cartiere”, quali imprese che emettono fatture per operazioni inesistenti consentendo a imprese produttive di utilizzarle sia a fini di evasione fiscale, indicando in bilancio costi inesistenti, sia a fini di riciclaggio o per altri scopi illegali.

In ragione dei dati di bilancio nonché delle informazioni disponibili, viene sviluppato un indicatore sintetico che segnala la presenza di caratteristiche tipiche di una cartiera. È anche utile sottolineare che il documento presenta alcune importanti indicazioni per individuare eventuali “falsi positivi” o “falsi negativi”.

Ecco gli indicatori con una breve descrizione (si rimanda al documento per gli opportuni approfondimenti).

Il Qimmat è un quoziente che varia fra 0 e 1. Nel caso delle cartiere tende a zero, in quanto le immobilizzazioni materiali sono minime o nulle rispetto al totale dell’attivo. Infatti si tratta di soggetti giuridici che operano senza una reale struttura operativa e produttiva (automezzi, impianti, macchinari, attrezzature, arredi, pc, immobili e così via. È necessario porre particolare attenzione ai casi di falsi positivi che si potrebbero determinare in presenza di cespiti completamente ammortizzati o di beni in leasing contabilizzati come meri affitti e non considerati dal quoziente in esame.

Il Qonfin, nelle società cartiere tende a zero, evidenziando, per via del modesto importo degli interessi, l’assenza di debiti bancari, rappresentando un’anomalia rispetto alle aziende del sistema produttivo italiano. L’assenza di debiti bancari avviene in genere perché la cartiera non vuole essere sottoposta ad alcuna indagine o screening mediante analisi di bilancio da parte del sistema bancario.

Il Qpatr è un indicatore che descrive l’investimento diretto dei soci nella società e le cartiere si caratterizzano per un ridotto capitale sociale e scarse riserve, un chiaro segnale dell’assenza di progettualità imprenditoriale.

Il Qacco descrive l’operatività mediante i costi legati alla produzione. Nelle cartiere il rapporto costi per acquisti netti, per servizi e godimento di beni rispetto ai ricavi tende a 1 in quanto ai ricavi imponenti tramite false fatturazioni corrispondono altrettanti costi per la restituzione. Per tale ragione anche tale indicatore tende a zero.

Il Qclav è un quoziente che tende a zero nelle cartiere, evidenziando un elevato volume d’affari con costi del personale di modesto ammontare. I falsi positivi potrebbero verificarsi nei casi di società che realmente utilizzano lavoro parasubordinato, che viene classificato tra i costi per i servizi nel conto economico.

Nicolò Cipriani – Centro Studi CGN