Pubblicato il modello per la dichiarazione dell’imposta sui servizi digitali

Con un comunicato del 25 gennaio 2021, l’Agenzia delle Entrate annuncia di aver reso disponibile sul proprio sito web il nuovo modello DST, Digital Services Tax, da utilizzare per comunicare all’Agenzia i dati relativi all’imposta sui servizi digitali per l’anno 2020. Chi deve presentare la dichiarazione? E quali sono i dati richiesti?

Chi è tenuto a presentare la dichiarazione?

I soggetti tenuti alla presentazione della nuova dichiarazione sono coloro che esercitano attività d’impresa che, nel corso dell’anno solare precedente a quello in cui sorge il presupposto impositivo, realizzano ovunque nel mondo, sia in forma singola o congiuntamente a livello di gruppo, un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a euro 750.000.000 e, nel medesimo periodo, sempre singolarmente o a livello di gruppo, un ammontare di ricavi da servizi digitali non inferiore a euro 5.500.000 nel territorio dello Stato.

Quali sono le operazioni soggette a imposta?

L’imposta sui servizi digitali si applica ai ricavi derivanti dalla fornitura, nel corso dell’anno solare, dei servizi digitali così suddivisi: veicolazione su un’interfaccia digitale di pubblicità mirata agli utenti della medesima interfaccia; messa a disposizione di un’interfaccia digitale multilaterale che consente agli utenti di essere in contatto e interagire tra loro, anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi; la trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall’utilizzo di un’interfaccia digitale.

Quali dati vanno indicati nella dichiarazione?

Oltre al frontespizio, nel modello di dichiarazione sono presenti di 2 quadri: il Quadro DT per la determinazione dell’imposta ed il quadro DG per l’indicazione delle società designanti.

Nel quadro DT (Determinazione dell’imposta), vanno indicati, per l’anno solare cui si riferisce la dichiarazione, i dati relativi alle operazioni per le quali è dovuta l’imposta. In particolare vengono richiesti i dati relativi alle operazioni imponibili secondo la seguente distinzione:

  • ricavi derivanti dalla fornitura di servizi di cui all’articolo 1, comma 37, lettera a): sono i ricavi derivanti dalla veicolazione su un’interfaccia digitale di pubblicità mirata agli utenti della medesima interfaccia;
  • ricavi derivanti dalla fornitura di servizi di cui all’articolo 1, comma 37, lettera b): sono i ricavi relativi alla messa a disposizione di un’interfaccia digitale multilaterale che consente agli utenti di essere in contatto e di interagire tra loro, anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi;
  • ricavi derivanti dalla fornitura di servizi di cui all’articolo 1, comma 37, lettera c): sono i ricavi relativi alla trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall’utilizzo di un’interfaccia digitale.

Nelle varie colonne che compongono il rigo DT4 va indicato il totale dell’imposta, l’imposta a debito e quella a credito, le eccedenze d’imposta, il credito della precedente dichiarazione e quello richiesto a rimborso, il credito da riportare e l’indicazione se il versamento è stato effettuato tramite bonifico.

Nel quadro DG (Società designanti) vanno indicati i codici fiscali delle singole società designanti, avendo cura di barrare l’apposita casella nel riquadro “Società del gruppo nominata” del frontespizio. Per le società non residenti va compilato anche il campo relativo al “Codice Stato estero”.

Quando si versa l’imposta?

I soggetti passivi sono tenuti al pagamento dell’imposta entro il 16 febbraio dell’anno solare successivo a quello di riferimento della dichiarazione. Solo per il primo anno di applicazione dell’imposta (il 2020 è il primo anno), il termine per il versamento dell’imposta è fissato al 16 marzo 2021.

Qual è il termine di presentazione della dichiarazione?

La dichiarazione deve essere trasmessa annualmente all’Agenzia delle Entrate, in via telematica, entro il 31 marzo di ciascun anno. Solo per il primo anno di applicazione dell’imposta, la dichiarazione è presentata entro il 30 aprile 2021.

Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN
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