Sostegni per attività chiuse per Covid nel 2021

Con le novità contenute nella legge di conversione del Decreto Sostegni bis, cambiano i requisiti di accesso e si allarga la platea dei beneficiari dei contributi a fondo perduto per coloro che a causa delle restrizioni Covid-19 nel 2021 hanno dovuto chiudere l’attività. Quali le novità?

Secondo le modifiche apportate al decreto, viene ridotto da quattro mesi ad almeno 100 giorni il periodo di chiusura considerato ai fini della concessione del beneficio. In buona sostanza, per avere accesso all’agevolazione, la fase di chiusura nel periodo tra il 1° gennaio 2021 e la data di entrata in vigore della legge di conversione deve essere pari ad almeno 100 giorni (anziché 4 mesi). Di fatto, in questo modo, viene estesa la platea dei potenziali destinatari degli aiuti.

Altra novità riguarda l’aumento della dotazione del Fondo destinato alle attività chiuse nel 2021. Le modifiche apportate al decreto Sostegni bis prevedono un’integrazione di ulteriori 40 milioni di euro ai 100 milioni di euro inizialmente previsti per l’anno 2021. Le risorse destinate al Fondo sono pari adesso a 140 milioni di euro.

Ricordiamo che la misura agevolativa era stata introdotta dal Governo Draghi, con l’articolo 2 del decreto legge 73 del 2021 (cosiddetto Decreto Sostegni bis), che istituiva un “Fondo per il sostegno alle attività economiche chiuse” per tutte quelle attività che a causa delle misure di cautela anti-covid sono rimaste chiuse nel 2021.

Inizialmente, il Fondo per il sostegno alle attività economiche chiuse prevedeva uno stanziamento pari a 100 milioni di euro ed era destinato a tutte quelle attività economiche che sono rimaste chiuse per almeno 4 mesi nel 2021.

I soggetti beneficiari e l’ammontare degli aiuti, nonché le modalità di erogazione, sono determinati successivamente con un apposito decreto del Ministero dello sviluppo economico entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto Sostegni bis e tenendo conto delle misure di ristoro già adottate per specifici settori economici nonché dei contributi a fondo perduto concessi ai sensi dell’articolo 1 del Decreto Sostegni e dell’articolo 1 del decreto Sostegni bis.

Sulla base di alcune anticipazioni sulle modalità di presentazione della domanda, sembrerebbe che per questa particolare forma di aiuti dovrebbe ritornare ad applicarsi il meccanismo dei codici ATECO.

La cosa certa è che il bonus sarà concesso ai soggetti che, per effetto delle misure restrittive adottate ai sensi degli articoli 1 e 2 del D.L. 25 marzo 2020, n. 19, hanno dovuto chiudere l’attività per un periodo complessivo di almeno 100 giorni (per attestare il periodo di chiusura delle attività sarà sufficiente compilare un’autocertificazione).

Molto probabilmente i soggetti maggiormente interessati alla misura agevolativa saranno i gestori di discoteche, piste sciistiche e montane, piscine e palestre, centri commerciali e fiere, che sono quelle attività ancora ferme del tutto.

I contributi sono concessi nel rispetto della Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19” e successive modificazioni.

Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN

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