Bonus investimenti e-commerce in agroalimentare: fissata la percentuale al 100%

Le reti di imprese agricole e agroalimentari che hanno fatto richiesta per il bonus “investimenti e-commerce in agroalimentare” introdotto dalla legge di Bilancio 2021 a sostegno dell’e-commerce nel settore agroalimentare per potenziare i loro sistemi di vendita a distanza possono beneficiare in misura piena dell’agevolazione. Pubblicato il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che fissa la percentuale di credito spettante ai richiedenti.

Il provvedimento n. 2022/406604 dello scorso 2 novembre 2022, pubblicato sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate, ha fissato al 100% la misura della percentuale del credito d’imposta effettivamente riconosciuto agli operatori che hanno fatto domanda entro lo scorso 20 ottobre per ottenere il bonus investimenti in e-commerce.

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta, utilizzabile in compensazione, pari al 40% degli investimenti sostenuti per realizzare o ampliare infrastrutture informatiche utili a potenziare l’e-commerce nel settore agroalimentare e le potenzialità di vendita a distanza anche a clienti finali residenti fuori del territorio italiano.

Inoltre, con la risoluzione n. 64/E del 3 novembre 2022 dell’Agenzia delle Entrate, viene istituito il codice tributo 6990, denominato “credito d’imposta e-commerce delle imprese agricole – articolo 1, comma 131, della legge 30 dicembre 2020, n. 178” per la compensazione dell’importo spettante nel modello di pagamento unificato F24.

Ricordiamo che possono accedere al beneficio le reti di imprese agricole e agroalimentari, costituite ai sensi dell’articolo 3 del DL n. 5/2009, anche in forma cooperativa o riunite in consorzi o aderenti ai disciplinari delle “strade del vino” di cui all’articolo 2, comma 2, lettera a), della legge 27 luglio 1999, n. 268.

Con il termine disciplinari delle strade del vino si intendono quelle norme che regolano la produzione vitivinicola internamente alle denominazioni di origine cui si riferiscono. In buona sostanza, sono un insieme di regole e/o norme da seguire per poter ottenere un vino DOC (denominazione origine controllata), DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) o IGT (indicazione geografica tipica).

A titolo esemplificativo, il disciplinare contiene diversi articoli dove sono specificati ad esempio la varietà dei vitigni, la zona di produzione, la resa dell’uva, le caratteristiche del vino ottenuto, le indicazioni da mettere in etichetta e così via.

I soggetti beneficiari del bonus potranno visualizzare l’importo del credito spettante direttamente sul proprio cassetto fiscale. L’agevolazione sarà pari al 100% dell’importo del credito richiesto con la comunicazione relativa alle spese 2021, considerato che l’ammontare dei crediti richiesti è risultato inferiore al limite di spesa.

Con riguardo ai limiti, rammentiamo inoltre che il credito d’imposta ha un limite di 50 mila euro per le piccole e medie imprese che operano nella produzione primaria di prodotti agricoli e per le piccole e medie imprese agroalimentari, mentre per le grandi imprese che operano nel settore della produzione di prodotti agricoli è previsto un tetto pari a 25 mila euro.

Per accedere al bonus per gli anni 2022 e 2023, si potrà sfruttare la finestra che si aprirà dal 15 febbraio al 15 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese e gli investimenti.

Per quanto attiene alle modalità di invio delle domande per il credito d’imposta per gli anni 2022 e 2023, le modalità sono le stesse dell’anno 2021: la richiesta deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate, esclusivamente con modalità telematiche, utilizzando i servizi on line, direttamente dal contribuente oppure avvalendosi di un soggetto abilitato alla trasmissione delle dichiarazioni.

Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN

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