Giochi online: stretta al contante e nuove regole in arrivo

La digitalizzazione ha rivoluzionato numerosi settori, non da ultimo quello dei giochi online, un settore che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita esponenziale, diventando più di un passatempo per tantissimi utenti in cerca di intrattenimento o del tanto atteso bacio della dea bendata.

Questa importante crescita del settore, tuttavia, ha portato con sé non solo opportunità per le casse erariali, ma anche un’esigenza di maggiore regolamentazione e sicurezza. È in questo contesto che la recente riforma dei giochi on line si colloca all’interno di un quadro più ampio di interventi normativi necessari a far fronte alle più comuni problematiche, come il riciclaggio di denaro e la tutela dei consumatori, sempre più pressanti nell’era digitale.

Nel Consiglio dei Ministri dello scorso 11 marzo 2024 è stato approvato, in via definitiva, un decreto legislativo contenente disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi a distanza.

Tra le principali misure contenute nel Decreto, si introduce una misura con finalità antiriciclaggio che prevede che le operazioni di ricarica effettuate presso i punti di vendita che raccolgono le giocate, saranno consentite fino ad un massimo di 100 euro alla settimana (questo limite potrebbe essere oggetto di successive modifiche in quanto in conflitto con le norme europee). Oltre tale limite sarà necessario ricorrere a strumenti di pagamento tracciabili.

Con questo recente intervento legislativo, il legislatore italiano si propone di bilanciare l’esigenza di proteggere i cittadini e, allo stesso tempo, di fornire un ambiente regolamentato e sicuro per il settore dei giochi online.

Relativamente alla tutela dei minori e alla prevenzione del gioco illegale, la riforma dei giochi on line prevede l’introduzione di misure tecniche e normative finalizzate a garantire una piena tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili e a prevenire fenomeni di disturbi da gioco d’azzardo e di gioco minorile.

Le misure previste riguardano l’introduzione di obblighi formativi per i gestori e gli esercenti, il rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco, l’introduzione di caratteristiche minime che devono possedere le sale e gli altri luoghi in cui si offre il gioco, la certificazione di ogni singolo apparecchio dedicato al gioco, il divieto di raccogliere le giocate per le competizioni sportive dilettantistiche riservate esclusivamente a minori di anni 18, l’impiego di forme di comunicazione coerenti con l’esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili e altre misure più o meno restrittive e cautelative.

Un’altra importante novità contenuta in questo decreto è l’istituzione di un albo per la registrazione dei titolari di rivendite autorizzate alla raccolta di giochi pubblici e dei soggetti che gestiscono i punti vendita ricarica autorizzati.

L’iscrizione a questo albo di nuova istituzione sarà obbligatoria per svolgere tali attività e comporterà il pagamento di una tassa annuale di 100 euro. I concessionari potranno stipulare accordi con i gestori dei punti vendita senza vincoli di esclusiva, a condizione che essi siano iscritti all’albo e paghino la tassa annuale prevista dal decreto.

Parallelamente, l’introduzione di questo albo per i titolari di rivendite autorizzate rappresenta un importante tassello fondamentale della strategia di regolamentazione. Questo registro, infatti, oltre a garantire maggiore trasparenza e affidabilità nel settore, stabilisce criteri chiari e uniformi per l’esercizio delle attività legate ai giochi online, assicurando che solo operatori debitamente registrati e in regola con le attuali normative possano operare sul mercato.

La riforma dei giochi on line prevede, inoltre, per le attività consentite nei punti vendita di ricarica, l’obbligo di esposizione all’esterno del locale di un’insegna o targa specifica che identifichi chiaramente lo svolgimento di tale attività. Per quanto concerne le caratteristiche e le dimensioni di questa insegna saranno stabilite da un apposito decreto del Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN

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