Le rendite fondiarie si rivalutano di un ulteriore 15%

Aumentano i redditi dominicali e agrari dei terreni agricoli. E’ quanto prevede l’art.12 del DDL stabilità che recita testualmente “ai soli fini della determinazione delle imposte sui redditi, per i periodi d’imposta 2012, 2013 e 2014, il reddito dominicale e quello agrario sonole rivalutati del 15%”. Tale maggiorazione dovrà essere applicata sull’importo risultante dalla rivalutazione prevista dalla Legge 662/1996, art.3, comma 50, pari a 80% per i redditi dominicali e 70% per i redditi agrari.

In altre parole, ai fini delle imposte sui redditi, le rendite catastali che attualmente sono sottoposte alle rivalutazioni percentuali rispettivamente dell’80% (per i redditi dominicali) e del 70% (per i redditi agrari), dovranno essere ulteriormente incrementate del 15%.

Nel medesimo DDL stabilità è inoltre prevista una minor rivalutazione delle rendite fondiarie, pari al 5% in luogo del 15%, qualora i terreni siano “posseduti e condotti” dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. Il dato letterale della norma sembra escludere che la rivalutazione ridotta del 5% si possa applicare anche ai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali che non siano proprietari dei terreni. Infatti, poiché la norma prevede che la rivalutazione del 5% in luogo del 15% si applica solo per i terreni “posseduti e condotti”, qualora si volesse concedere tale agevolazione anche agli affittuari sarà necessario sostituire la “e” con la “o”.

In proposito é importante segnalare che l’ipotesi che il proprietario sia anche conduttore del terreno si presenta poco frequentemente, per cui tale norma, così come é attualmente formulata, risulta fortemente penalizzante per i soggetti conduttori dei terreni.

Di seguito si riportano alcuni esempi di determinazione del reddito agrario e dominicale dei terreni applicando le maggiorazioni previste dalla legge di stabilità.

 

Giovanni Fanni – Centro Studi CGN