Rimborsi d’imposta: come incassarli?

A seconda dei modelli fiscali adottati oppure delle domande presentate, il rimborso d’imposta può avvenire tramite un sostituto d’imposta, un Ufficio postale, un vaglia della Banca d’Italia, oppure su un conto corrente bancario o postale. Ecco le istruzioni per la richiesta e l’incasso del rimborso.

Innanzitutto va precisato che è possibile ottenere un rimborso delle imposte dirette (per es. Irpef, addizionali regionali e comunali) nei limiti di quanto si è già pagato o è stato trattenuto a tale titolo.

Alcune delle situazioni che possono generare una richiesta di rimborso sono:

  • un errore nei conteggi;
  • una duplicazione di pagamento;
  • la possibilità di usufruire di molte detrazioni nella dichiarazione dei redditi (per es. per ristrutturazioni edilizie) per cui le ritenute delle imposte operate sullo stipendio o sulla pensione risultano maggiori dell’imposta finale dovuta.

Il rimborso delle imposte può essere richiesto con:

  • la dichiarazione dei redditi modello 730;
  • la dichiarazione dei redditi modello Unico;
  • una specifica domanda.

Come è noto, la presentazione della dichiarazione dei redditi tramite modello 730, consente il rimborso del credito attraverso il sostituto d’imposta.

Il rimborso delle imposte a credito derivanti da una dichiarazione dei redditi presentata tramite il modello Unico, invece, è disposto con una procedura automatizzata mediante la formazione di liste di rimborso.

Il rimborso richiesto tramite modello 730 è molto più veloce rispetto a quello richiesto nel modello unico, ma potrebbe capitare, soprattutto nelle piccole aziende, che il datore di lavoro rimborsi lentamente.

Ciò può succedere perché il rimborso delle imposte dei dipendenti deve avvenire utilizzando le somme a debito che pagano gli altri e che ordinariamente sono versate allo Stato. Quindi, nelle aziende con pochi dipendenti, ci potrebbe essere una capienza mensile di imposte a debito da utilizzare per i rimborsi piuttosto limitata.

Nei casi in cui i rimborsi di imposte per errori o per duplicazioni di pagamento non possano essere fatti valere nel modello 730 o Unico, dovranno essere richiesti con apposita domanda in carta semplice all’Ufficio competente in base al domicilio fiscale del contribuente al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi da cui genera il rimborso (o, per le imposte indirette, all’Ufficio dove è stato registrato l’atto o la successione).

La domanda in carta libera deve contenere i motivi in base ai quali si ritiene di aver diritto al rimborso, la dimostrazione dell’avvenuto pagamento della somma di cui si chiede la restituzione e la fotocopia di un valido documento d’identità.

Possono verificarsi quindi tre ipotesi:

  1. la domanda è accolta;
  2. la domanda è respinta (in questo caso, il contribuente può presentare ricorso alla competente Commissione Tributaria provinciale entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento di rigetto);
  3. l’Ufficio non risponde (in questo caso, la domanda di rimborso deve ritenersi respinta, in quanto vige l’istituto del silenzio-rifiuto. Trascorsi almeno 90 giorni dalla presentazione della domanda ed entro il termine di prescrizione, ordinariamente decennale, l’interessato può ricorrere alla Commissione Tributaria Provinciale).

È bene sapere che questo tipo di rimborsi viene trattato manualmente, per cui i tempi sono lunghi.

Per rendere sicura l’erogazione di un rimborso fiscale è consigliabile fornire all’Agenzia delle Entrate le coordinate del proprio c/c bancario o postale, facendo attenzione che il beneficiario del rimborso coincida con l’intestatario (o con uno degli intestatari) del c/c comunicato.

Se non sono state fornite le coordinate del c/c bancario o postale, il rimborso viene erogato con modalità diverse a seconda della somma da riscuotere:

  • per gli importi fino a 999,99 euro, comprensivi di interessi, il contribuente riceve un invito a presentarsi in un qualsiasi Ufficio postale presso il quale, esibendo un documento d’identità, può riscuotere il rimborso in contanti. Di norma, i rimborsi rimangono in giacenza presso gli Uffici postali non oltre i 6 mesi indicati nella comunicazione originaria inviata per posta. Chi si presenta in qualità di delegato, insieme alla delega compilata in ogni sua parte, deve esibire anche il documento d’identità del delegante;
  • per gli importi oltre 999,99 euro e fino a 51.645,69 euro, comprensivi di interessi, il contribuente riceverà un invito a comunicare le coordinate del proprio c/c, unitamente a un modello da compilare e consegnare, entro un termine indicato, a un Ufficio postale. Se il contribuente non consegna il modello e non fornisce le coordinate del proprio conto, il rimborso viene eseguito con l’emissione di un vaglia della Banca d’Italia;
  • per gli importi superiori a 51.645,69 euro, comprensivi di interessi, la restituzione avviene, per ragioni di sicurezza, esclusivamente tramite accredito su c/c bancario o postale.

Per i rimborsi di imposte risultanti dalle dichiarazioni si possono chiedere informazioni:

  • via internet;
  • attraverso il servizio “Cassetto fiscale”;
  • per telefono al numero 848.800.444;
  • presso gli Uffici dell’Agenzia.

Dott. Rag. Giuseppina Spanò – Palermo