Legge di bilancio 2018: al via le novità per il lavoro

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge di Bilancio 2018. Il provvedimento introduce, tra gli altri, anche nuovi interventi in tema di politiche del lavoro, con particolare attenzione all’occupazione giovanile, oltre a disporre azioni a favore delle donne e al contrasto della povertà.

Nel dettaglio, per quanto attiene al profilo dell’occupazione giovanile, si prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2018, i datori di lavoro del settore privato che assumano giovani con contratti a tutele crescenti, ad esclusione dei lavoratori domestici, beneficino di uno sconto triennale sui contributi previdenziali pari al 50%.

L’esonero così definito, inoltre, spetterà anche:

  • per le assunzioni avvenute nei mesi di novembre e dicembre 2017, ferma restando la decorrenza dal primo gennaio 2018;
  • nei casi di prosecuzione di un contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato, qualunque sia l’età anagrafica al momento della prosecuzione;
  • quando un datore di lavoro assuma, entro sei mesi dal conseguimento del titolo di studio, studenti che abbiano svolto percorsi di alternanza scuola-lavoro o di apprendistato per il conseguimento del titolo di studio.

Tali misure, in particolare, si concreteranno in tre diverse forme:

  • Bonus assunzioni under 35: per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani sino a 35 anni di età, è riconosciuto uno sconto del 50% dei contributi previdenziali a carico azienda per i primi 3 anni di contratto, con un tetto di 4.030 euro annui. Nel 2019 la misura riguarderà solo i giovani sino a 29 anni.
  • Bonus assunzioni Sud: proroga dell’attuale bonus Sud e ulteriore incentivo all’occupazione per le assunzioni avviate nelle regioni della Basilicata, Calabria, Campania, Puglia Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna. Il nuovo bonus sarà destinato ai datori di lavoro che assumono con contratto a tempo indeterminato, anche in somministrazione, o con contratto di apprendistatoprofessionalizzante o di mestiere, a tempo pieno o part time, o che effettuino trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a tempo determinato di giovani disoccupati di età compresa tra 16 e 24 anni, ovvero lavoratori con almeno 25 anni di età, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.
  • Bonus formazione lavoratori: credito d’imposta del 50% per le spese relative ai costi del personale impegnato in corsi di formazione su informatica, tecniche e tecnologie di produzione, vendita e marketing concentrate su almeno una tecnologia 4.0.

Per quanto riguarda la c.d. Ape, sono introdotte le seguenti misure:

  • Ape sociale donna: introdotta in via sperimentale con la legge di bilancio per il 2017 (a favore delle donne con almeno 63 anni di età e che non siano titolari di pensione diretta), per il prossimo anno, viene ampliata la platea dei beneficiari e ridotti i requisiti contributivi alle donne con figli. La riduzione è pari a 6 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 2 anni.
  • Ape a tempo determinato: estensione, per il 2018, della platea dei beneficiari, attribuendo l’indennità anche in caso di scadenza di un contratto a tempo determinato, a condizione che il lavoratore, nei 3 anni precedenti la cessazione del rapporto, abbia avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi.

In aggiunta a suddette misure, il Consiglio dei Ministri prevede anche lo stanziamento delle risorse per avviare il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e la stabilizzazione e semplificazione della “Rendita integrativa temporanea anticipata”.

Francesco Geria – LaborTre Studio Associato