Legge di Bilancio 2020 e buoni pasto: possibili nuovi scenari

Nella Legge di Bilancio 2020, attualmente all’esame del Parlamento, vi sono novità anche in rifermento ai fringe benefits e al welfare aziendale. In questo articolo analizziamo come potrebbe essere modificata la gestione dei buoni pasto in capo ai dipendenti.

Ricordiamo innanzitutto a cosa ci si riferisce quando si parla di “buono pasto”.

Il buono pasto – c.d. ticket restaurant – è un documento, emesso in forma cartacea o elettronica, con il quale il dipendente può ottenere servizi di somministrazione di alimenti, bevande o acquistare anche prodotti di gastronomia; ovviamente l’utilizzo dev’essere autorizzato dal datore di lavoro che stipula delle convenzioni con gli esercizi pubblici ai quali i dipendenti possono rivolgersi per usufruirne.

Il buono pasto non è cedibile, non è cumulabile, non si può commercializzare né convertire in denaro.

Nuovi limiti per i buoni pasto

Con la Legge di Bilancio, ricordiamo ancora in fase di approvazione definitiva, l’importo dei buoni pasto potrebbe essere così modificato:

  • il limite dei buoni pasto cartacei, ad oggi fissato in euro 5,29, sarebbe diminuito a euro 4,00
  • il limite dei buoni pasto elettronici, ad oggi fissato a euro 7,00, sarebbe aumentato a euro 8,00.

Sostanzialmente, lo scopo della modifica è quello di favorire l’utilizzo degli strumenti elettronici. Viene quindi riscritto l’art.51 c.2 lett. c) del Tuir.

L’agevolazione dovrebbe entrare in vigore già dal prossimo 1° gennaio 2020, con applicazione dei nuovi limiti d’importo a quei buoni che verrebbero assegnati da tale data.

Ulteriori novità per la somministrazione diretta e indiretta di vitto ai lavoratori

Tra le novità relative alla somministrazione diretta e indiretta di vitto ai lavoratori, la Legge di Bilancio indica la soglia di esenzione giornaliera relativa all’indennità sostitutiva di mensa in euro 5,29.

Non è applicabile il maggior limite di esenzione relativo ai buoni pasto elettronici, in quanto è un’indennità, quindi un’erogazione in denaro, che spetta a coloro che lavorano presso cantieri, altre strutture lavorative temporanee o unità produttive situate in zone in cui mancano servizi di ristorazione. È ancora totalmente imponibile, poi, l’indennità di mensa.

Nella Legge di Bilancio 2020 non si menziona il servizio di mensa aziendale diffusa, consistente in una assegnazione al dipendente di una card elettronica che consente di usufruire della somministrazione di alimenti e bevande presso esercizi convenzionati.

Le prestazioni rese attraverso questo badge elettronico non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente e rimangono pertanto totalmente esenti.

Rita Martin – Centro Studi CGN