INPS: nuova CU2020 per 128.000 beneficiari di prestazioni previdenziali

La stampa specializzata da alcuni giorni riporta la notizia che diversi pensionati, disoccupati e cassaintegrati stanno ricevendo una missiva da parte dell’INPS accompagnata da una nuova Certificazione Unica 2020, che di fatto sostituisce e annulla la precedente, in quanto le somme certificate non corrisponderebbero a quelle effettivamente erogate o trattenute nel 2019. Qual è il tenore di questa comunicazione dell’INPS? E cosa fare?

Sembra che la lettera inviata dall’istituto ai soggetti interessati non specifichi la natura dell’errore ma si limiti ad informare il contribuente che la rettifica si è resa necessaria per integrare, sostituire o correggere i dati della precedente Certificazione Unica, nella quale le somme certificate non corrisponderebbero a quelle effettivamente erogate o trattenute dall’INPS nel 2019.

Tra le varie ipotesi in circolazione, si fa strada quella che si sia trattato di un errore del sistema informatico dell’INPS (non di errore umano quindi), dal momento che l’istituto previdenziale è altamente informatizzato.

Ma che cosa deve fare un contribuente che ha ricevuto la lettera dell’INPS con la nuova Certificazione Unica 2020 con gli importi rettificati?

In buona sostanza, tutti i soggetti (pensionati, disoccupati e cassaintegrati) che ricevono questa lettera con la nuova CU 2020 con gli importi rettificati devono rifare la dichiarazione dei redditi sulla base della Certificazione Unica corretta. L’errore deve essere sanato anche da coloro che hanno utilizzato la dichiarazione dei redditi precompilata, che per eccellenza dovrebbe essere immune da errori.

Ricordiamo che dal momento che i termini per la presentazione della dichiarazione dei redditi sono già scaduti, i soggetti che hanno ricevuto la missiva da parte dell’INPS dovranno provvedere a rettificare la dichiarazione dei redditi già presentata con una nuova dichiarazione tardiva da presentare entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria.

Il termine ultimo per la presentazione del modello 730/2020 quest’anno è scaduto lo scorso 30 settembre 2020 (novità introdotta dal D.L. 124/2019 che, per via dell’emergenza Covid-19, ha anticipato al 2020 la nuova scadenza che sarebbe dovuta partire dal 2021), mentre il termine ultimo per la presentazione del modello REDDITI è scaduto il 10 dicembre 2020 (a seguito del decreto Ristori quater).

In caso di dichiarazione dei redditi tardiva, il contribuente dovrà sostenere il costo della sanzione ridotta pari a 25 euro e l’onorario di un professionista o di un CAF se si avvale di questi ultimi per la compilazione e il successivo invio telematico della dichiarazione dei redditi.

In merito a questa notizia, l’INPS con un comunicato stampa pubblicato l’11 dicembre 2020 ha chiarito che l’istituto nel 2020 ha rilasciato nei termini previsti dalla legge, 19.600.000 certificazioni uniche ad altrettanti beneficiari di prestazioni previdenziali e, come accade normalmente ogni anno, circa il 3% (620.000) è stato corretto per effetto di cause diverse sopravvenute successivamente al rilascio della certificazione originaria.

L’Istituto, si legge ancora nel comunicato, ha recapitato la consueta comunicazione di variazione per consentire il corretto adempimento di eventuali ulteriori obblighi dichiarativi a tutti quei beneficiari che non hanno prelevato telematicamente o tramite intermediari la rettifica della CU (circa 128.000 soggetti).

Pertanto, precisa l’INPS, la trasmissione delle rettifiche di CU 2020 non deriva da alcun errore nelle procedure informatiche dell’Istituto, ma si tratta di ordinaria attività relativa agli obblighi INPS in quanto sostituto d’imposta.

Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN

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