Dichiarazioni dei redditi 2024: proroga al 15 ottobre

Il concordato preventivo fa slittare i termini per l’invio della dichiarazione dei redditi al 15 ottobre 2024. Il termine originario per l’invio telematico delle dichiarazioni dei redditi del 30 novembre era stato già modificato dal decreto adempimenti che aveva fissato la scadenza al 30 settembre 2024 per le dichiarazioni dei redditi dei seguenti soggetti:

  • persone fisiche;
  • snc, sas, studi associati e s.s.;
  • srl, enti commerciali/non commerciali (soggetti solari).

Ma la novità dell’unificazione della scadenza al 30 settembre per tutti i modelli dichiarativi ha subito nel giro di pochi giorni il primo ritocco. Infatti, il D. Lgs. n. 13/2024 (pubblicato nella G.U. n. 43 del 21 febbraio 2024) recante “disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale” è intervenuto sui termini spostando al 15 ottobre l’originaria scadenza del 30 settembre 2024.

La novità si applica esclusivamente per il periodo d’imposta 2023, di seguito si riporta un quadro di sintesi esplicativo:

Tipologia soggetto Modello dichiarativo Scadenza
Persone fisiche Mod. Redditi PF 15/10/2024
Snc – sas – studi associati – s.s. Mod. Redditi SP – Irap 15/10/2024
Srl – enti commerciali/non commerciali Mod. Redditi SC – Enc – Irap 15/10/2024*

*scadenza del 15/10 prevista solo per i soggetti solari

Le società di capitali con esercizio non coincidente all’anno solare, indipendentemente dal fatto che si tratti di soggetti ISA o meno, o dall’eventuale adesione alla proposta di concordato preventivo, dovranno trasmettere la dichiarazione dei redditi entro il quindicesimo giorno del decimo mese successivo a quello di chiusura del periodo di imposta.

Dal 2025 si tornerà alla normalità. La trasmissione telematica della dichiarazione dei redditi per l’annualità 2024 dovrà avvenire entro il 30 settembre 2025 e le società di capitali con esercizio non coincidente con l’anno solare dovranno provvedere entro la fine del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo di imposta.

Giovanni Fanni – Centro Studi CGN