Tre soluzioni per il controllo dei flussi finanziari dello studio professionale

Quello che stiamo attraversando è un periodo di crisi mondiale molto difficile e come tutte le professioni, anche quelle dei dottori commercialisti e dei consulenti del lavoro ne stanno subendo le conseguenze, forse in maniera più accentuata e grave rispetto a molte altre professioni.

Non si tratta solamente di una grave recessione economica ma di una vera e propria crisi di valori a livello sociale che riguarda una ristretta (per fortuna) cerchia di persone  indipendentemente dal loro ceto sociale e dalla condizione economica.

Perché, se è vero che la mancanza di liquidità ed il calo del fatturato in tutti i settori economici rende difficile le relazioni commerciali, con la conseguenza che i clienti degli studi professionali faticano ad onorare le parcelle dei professionisti, è anche vero che alcune persone giocano sul fatto che siccome c’è la crisi allora sembra “legittimo” ritardare i pagamenti perché tanto è una cosa comune e, di questi tempi, lo fanno tutti.

Questo comportamento, ormai consolidato, sta diventando un vero fenomeno di malcostume generalizzato piuttosto diffuso in tutta Italia, senza distinzione alcuna tra nord e sud. La conseguenza di ciò è che spesso le risorse monetarie degli studi professionali non sono sufficienti a far fronte agli impegni di pagamento e i professionisti sono costretti a fare ricorso a fonti finanziarie esterne o a fonti personali.

Anche in tempi meno difficili di quelli attuali, quello del controllo dei flussi finanziari (o flussi di cassa), è sempre stato un problema abbastanza sentito per tutte le professioni, ma oggi rischia di diventare particolarmente delicato se non ci si attrezza per gestirlo con il giusto equilibrio. E così, per tutti gli studi professionali, grandi e piccoli, si rende necessaria la ricerca di soluzioni che consentono di stare a galla, non sopperire ed avere sempre un minimo di risorse finanziarie per far fronte alle spese correnti, alle scadenze di fine mese e a tutti gli imprevisti.

Una migliore gestione dei crediti, la riduzione ed il taglio di costi superflui e l’uso di sistemi di compensazione multilaterale, possono essere tre ottime soluzioni per tenere sotto controllo il flusso di cassa dello studio professionale.

Una più efficiente gestione dei crediti.

La gestione del credito è una delle più importanti sfide che i professionisti si trovano a fronteggiare. Da una efficiente gestione del credito dipende infatti l’equilibrio finanziario ed il flusso di cassa della gestione corrente che mantiene in vita lo studio professionale.

La gestione dei crediti è una attività che richiede tempo, precisione, pianificazione e molta tenacia. Una fatica che spesso induce i professionisti a trascurarla per privilegiare lo svolgimento dell’incarico o la ricerca di nuove commesse.

Riduzione dei costi di gestione

Diventa indispensabile tagliare i costi in eccesso, eliminare gli sprechi e focalizzarsi sulle cose più importanti dell’attività professionale.

Gli studi professionali di piccole dimensioni che non possono dotarsi di personale di segreteria, possono utilizzare i servizi alternativi di segreteria virtuale. Il subaffitto di parte dei locali ad altri professionisti o soluzioni di co-working possono contribuire a ridurre le spese inerenti i locali. In taluni casi si potrà arrivare ad eliminare il costo dell’affitto dell’ufficio e lavorare da casa quando la tipologia di lavoro o gli incarichi professionali lo consentano.

Usare sistemi di compensazione multilaterale (baratto).

Stanno sempre più prendendo piede i sistemi Barter (come ad esempio WeExchange) costituiti da ampi circuiti commerciali in cui è possibile acquistare e vendere i beni, le merci o i servizi oggetto della propria attività in compensazione multilaterale utilizzando gli stessi come moneta di scambio e per il rispettivo valore come forma di pagamento degli acquisti.

Antonino Salvaggio – Centro studi CGN

http://www.il-commercialista-dei-professionisti.com